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In un incontro in Confartigianato, nei giorni scorsi, è stato affrontato il problema di questa grave recessione che sta minando tutto il nostro tessuto economico e sociale.
Famiglie ed imprese sono al tracollo, causando di fatto un calo vorticoso dei consumi, ritardi nei pagamenti e con l’aggiunta di una stretta creditizia esponenziale, unita ai tanti fattori ostativi in atto, come aumento dei tributi locali, questione sicurezza, mancanza di collegamenti, carenza di misure di supporto regionali, stiamo registrando una vera moria di aziende e una situazione socio economica veramente allarmante.
Il sistema creditizio, malgrado abbia usufruito del sostegno concreto da parte di Mario Draghi tramite la BCE, si è chiuso a riccio isolandosi dal contesto socio economico locale, alimentando di fatto una crisi che ormai sta divenendo irreversibile ed insostenibile. Artigiani e commercianti sono preoccupatissimi di questo stato di cose, preso atto che nel nostro territorio non esistono più strutture finanziarie il cui centro decisionale sia in loco. E’ evidente che decidendo altrove, non si comprende compiutamente la situazione in cui deve barcamenarsi tutto il nostro sistema socio economico.
Nei tantissimi interventi, è stato evidenziato questa condizione di non poter incidere su determinazioni che vengono prese quotidianamente dall’alto e nei veri centri nevralgici di un sistema creditizio allocato di fatto in altre Regioni e che nella pratica non ha una conoscenza diretta del territorio. Questa situazione ha indotto, commettendo un grosso errore, tantissimi istituti di credito a ridurre drasticamente l’erogazione del credito a prescindere della effettiva affidabilità delle imprese. Un sistema bancario che comunque rastrella risparmi in Calabria per poi investirli evidentemente in altre realtà!
Per chi non segue le vicende finanziarie dei nostri posti, vogliamo dare qualche incipit: Crotone e la sua provincia paga il denaro al doppio del resto di Italia ( vedasi Bolzano etc), nell’ambito dell’erogazione la Calabria insieme alla Sardegna e il Molise è la Regione dove i prestiti erogati sono diminuiti in maniera veramente consistente. Guarda caso, queste sono Regioni dove le decisioni finanziarie vengono prese in altri posti!
In conclusione di seduta, è stato stilato un documento dove si sottolinea, in modo chiaro e convinto, la necessità dei piccoli imprenditori crotonesi di avere una banca propria, che operi nel territorio e la base decisionale sia affidata ad uomini che vivono concretamente e quotidianamente le nostre esigenze. Una delle ipotesi lanciate negli interventi, è stata quella di lavorare ad un eventuale fusione tra le due Banche di credito cooperativo presenti sul territorio per far nascere un solo grande istituto con una sede anche a Crotone e che abbia la capacità di dare risposte positive al nostro tessuto economico. Siamo certi, ha dichiarato Salvatore Lucà, in chiusura di seduta, che una evenienza del genere allargata ad una compagine associativa più numerosa e territoriale, farebbe nascere un istituto consono alle esigenze e richieste locali. Confartigianato Crotone, così come ha sottolineato il Presidente D’Ippolito giorno 28 durante la manifestazione di protesta nazionale, si impegnerà nei prossimi mesi su questo progetto che riteniamo sia uno dei pochi credibili e concreti per dare inizio ad un’inversione di tendenza e far respirare le nostre imprese.
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