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Rimane sempre conflittuale il rapporto delle banche con le imprese e le famiglie, ma In virtù di una modifica approvata in Commissione al dl 29 il cui testo verrà discusso in Parlamento dal prossimo 2 maggio (inserito nei decreti liberalizzazioni e consolidamento conti pubblici) se le banche negano mutui, fidi, prestiti personali o addirittura la semplice apertura di conti correnti di servizio senza strumenti di pagamento e le motivazioni del diniego non convincono e nel contempo si è certi di aver diritto ad una risposta positiva, arrivano nuovi strumenti per far sentire con forza i propri diritti: il ricorso al Prefetto e all’Arbitrato Bancario Finanziario. Oltre alle attività quotidiane delle organizzazioni di categoria, oggi finalmente una disposizione normativa aiuta il nostro mondo produttivo e le famiglie più indigenti a difendersi dal mondo finanziario sempre più arrogante e fuori dalle nostre realtà.
La nuova disposizione legislativa prevede che il Prefetto invierà alla banca in questione una comunicazione chiedendo una motivazione argomentata sulla mancata erogazione del finanziamento, se la banca non ottempererà, rispondendo all’istanza del Prefetto, interverrà l’Arbitrato Bancario Finanziario (sistema previsto dal Testo Unico Bancario al quale tutti gli istituti di credito e intermediari finanziari sono obbligati ad aderire per la risoluzione stragiudiziale delle controversie con la clientela) che ha 30 giorni dall’ istanza del Prefetto per definire la situazione. Gli Osservatori Regionali presso le Prefetture avranno il compito di verificare l’andamento del credito a famiglie e imprese, inoltre sempre lo stesso DL prevede per le sole famiglie che se il conto corrente sconfina per una somma non superiore ai 500 euro e per non più di sette giorni consecutivi a trimestre, non si dovranno pagare commissioni bancarie.
L’economia italiana e soprattutto quella del nostro territorio non si può certamente considerare solida, il flusso che dovrebbe regolare il credito da parte delle banche rischia di prosciugarsi sempre di più perché gli istituti di credito richiedono con determinazione più garanzie che ormai è quasi impossibile dare.
Inoltre è risaputo che non c’è più fiducia nei progetti presentati dalle nostre PMI, perché a causa della crisi, ingiustamente si pensa che nessuna idea possa produrre utili e che sia meglio conservare i depositi o investirli in titoli, senza pensare che prima o poi i risparmi finiscono se non si utilizzano in maniera intelligente e non si contribuisce ad avviare concretamente la produttività.
Da noi troppo spesso accade che una famiglia o un’impresa non riceva dalla banca il finanziamento richiesto senza capirne il perché, ragion per cui questa iniziativa è importante e può aiutarci nel rapporto col sistema creditizio.
Siamo sicuri che sua Eccellenza il Prefetto, dott Vincenzo Panico, che si è sempre mostrato molto sensibile a questa tematica, si adopererà al massimo per aiutare l’economia del nostro territorio facendo rinascere un rapporto tra banche imprese e famiglie oggi purtroppo inesistente e piuttosto conflittuale.
Noi,oltre a portare avanti l’iniziativa preannunciata nei giorni scorsi insieme alle famiglie ed imprese di nostro riferimento e cioè invitare tutti a preferire gli istituti bancari più sensibili e disponibili, segnaleremo, senza alcun tentennamento al sig. Prefetto tutte quelle situazioni in cui l’utenza non verrà presa nella giusta considerazione e riterremo che sia penalizzata da atteggiamenti ostruzionistici del mondo bancario.
Vogliamo invitare da queste colonne anche le altre nostre consorelle, gli Enti pubblici, le associazioni dei consumatori ad attivarsi per questa battaglia che si preannuncia lunga e difficile. Le famiglie e gli imprenditori che riterranno di essere penalizzati potranno contattare direttamente il sottoscritto o i nostri uffici per poter avviare tutte le iniziative necessarie a tutelare i diritti di coloro i quali sono fagocitati da questo sistema molte volte sordo e poco accorto ad una situazione economica che sta devastando socialmente e moralmente le nostre popolazioni.
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