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A fine marzo Equitalia, tramite un proprio comunicato stampa, aveva preannunciato dei tavoli istituzionali alle associazioni delle imprese ed agli enti locali.
In sintesi aveva comunicato che avrebbe riunito intorno ad un tavolo istituzioni e rappresentanti del mondo produttivo per avviare una strategia coordinata di analisi e prevenzione delle criticità che incontrano cittadini e imprese con i debiti fiscali e contributivi.
Ad oggi non intravediamo alcun rapporto concreto con una società che probabilmente è solo dedicata ad incassare il più possibile, evidentemente sottovaluta le tante criticità che le proprie ingiunzioni quotidiane procurano ad imprese e famiglie.
Non comprendiamo la grande soddisfazione espressa da Marco Cuccagna, direttore generale Equitalia, quando tantissimi cittadini, in evidentissime difficoltà finanziarie, continuano a subire una pressione indicibile che si ripercuote non solo finanziariamente ma anche moralmente sulla loro vita quotidiana e sui rapporti umani nella famiglia e non solo.
Un problema che non è preso nella giusta considerazione probabilmente perchè gli incaricati di eseguire gli incassi non hanno compreso minimamente lo stato di disagio e di grande stress che procurano alle nostre famiglie.
Non solo nella nostra provincia ma, dal nord al sud del Paese, le criticità sono sotto gli occhi di tutti: è mai possibile che a nessuno viene in mente che bisogna apportare delle modifiche serie nel rapporto tra Equitalia e Cittadini altrimenti si rischia che un rapporto da sempre collaborativo tra Stato e Cittadini rischia di essere compromesso? L’obiettivo di Confartigianato non è quello di tutelare gli evasori ma è quello che i cittadini paghino tutti per pagare meno.
Il metodo però adottato da Equitalia lascia intravedere un vero e proprio accanimento verso i cittadini più indingenti che praticamente si sentono dei perseguitati. La grave crisi finanziaria che già vivono, lo stato di bisogno che aumenta giorno per giorno ed un rapporto senza se e senza ma con Equitalia, è vissuto dai nostri concittadini come una vera e propria persecuzione di un ente pubblico che non guarda in faccia nessuno preso atto poi di alcuni paradossi anche per debiti di pochi spiccioli.
Avere dei problemi di qualche migliaia di euro con Equitalia mette inoltre le nostre aziende, considerato i voncoli di Basilea 3, di essere classificate nell’ambito finanziario, tra quelle aziende a cui non può essere concesso credito con una collaborazione e condivisione tacita di un sistema creditizio a cui probabilmente fa comodo questo stato di cose.
Alcune volte essere costretti a pagare per evitare contenziosi che incidono negativamente sulla propria attività imprenditoriale è qualcosa di insostenibile, bisogna porre rimedio da subito senza alcun tentennamento.
Mettere alle corde quelle realtà imprenditoriali che nella pratica sono quelle entità produttive che procurano sviluppo ed occupazione è un’altra di quelle “vicende all’italiana” che poi causano guasti e discrasie.
Le istituzioni, la politica e tutto il mondo associativo devono attenzionare queste vicende con molta concretezza evitando di minare la solidità di tante micro realtà aziendali e principalmente di non far nascere tanti condizionamenti negativi nei loro ambiti familiari perchè dopo anni e anni di duro lavoro si vedono compromessi i loro averi alcune volte anche ingiustamente.
Il documento proposto a tutto il mondo produttivo nazionale ha ricevuto moltissime condivisioni ma come risultati concreti attendiamo l’evolversi di una situazione che non può essere più marginalizzata da tutti gli addetti ai lavori. Bisogna fermaqre questo stato di cose a cui avevamo pensato e dato un nostro modesto contributo con l’elaborazione di proposte molto esaustive per i piccoli e micro contribuenti.
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