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Da anni auspichiamo l’adozione di un credito di imposta, almeno regionale, sia sugli investimenti che sulle nuove assunzioni, sottolineando di volta in volta dati e classifiche, comunque negative, per tutto un tessuto economico in grande sofferenza ed a rischio estinzione. Confartigianato vuole portare all’attenzione della politica lo stato comatoso delle micro e piccole imprese, le quali, dopo gli ultimi salassi dovuti all’aumento di una serie di tasse e tributi, le regole ultrarestrittive previste per il credito da Basilea 3, il calo fortissimo dei consumi e le scarsissime misure di incentivi adottate dalla Regione in modo estemporaneo ed ininfluente o quantomeno dedicate non certo al mondo dell’artigianato e delle PMI, non sanno più che fare. Tutto ciò, infatti, ha prodotto condizioni di crisi conclamate che oggi ci convincono sempre più che un CREDITO DI IMPOSTA riservato alle aziende che investono e danno occupazione potrebbe essere la vera panacea per affrontare in modo concreto e serio le difficoltà attuali. Il credito d’imposta è ed è stato uno degli strumenti positivi utilizzati da alcuni Governi per sostenere il sistema produttivo in modo reale ed imparziale. Chi investe o da occupazione ha diritto ad un credito sulle imposte da pagare, fuori da ogni graduatoria o clientelismo vario. Forse proprio perché è una misura fuori da ogni favoritismo, resta uno strumento a cui la politica attuale non guarda con attenzione o interesse. Per parlare delle imprese calabresi, il credito di imposta in un ottica futura può rappresentare anche un invito serio, fuori dalle solite logiche perverse, per tutti quegli imprenditori che volessero venire in Calabria ad investire o de localizzare. A fine 2010 il consigliere regionale Pasquale Tripodi aveva pur presentato un disegno di legge che è caduto nel dimenticatoio, evidentemente era stato solo “annunciato” per far un po’ di pubblicità e nient’altro! Una Regione che rischia di non poter spendere compiutamente i fondi comunitari potrebbe invece, in una rimodulazione seria della spesa comunitaria, mettere in campo questo strumento che darebbe slancio alle nostre imprese e farebbe diventare la Calabria anche più appetibile da fuori in termini di investimenti e quant’altro.
Auspichiamo che si metta veramente mano a questa situazione, ulteriori ritardi sarebbero letali. Un’altra assicurazione, ove dovesse servire e tanto per essere chiari fino in fondo, la vogliamo dare ai nostri rappresentanti regionali e nazionali di ogni parte politica: se dovesse perdurare questo disinteresse generale nei confronti dei nostri imprenditori, in tutte le future competizioni elettorali saremo in campo in modo determinato ed incisivo nel denunciare questi atteggiamenti apatici ed irresponsabili, senza sconti per nessuno, che stanno portando alla scomparsa di un tessuto socio economico che ha fatto, in altri momenti, la fortuna del Paese Italia.
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