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Un sondaggio effettuato in questi giorni da Confartigianato Crotone su ca. 200 artigiani/commercianti ha manifestato un risultato molto preoccupante: ca. 80% degli intervistati ha espresso molto pessimismo sul futuro della propria attività, una situazione veramente difficile che non si manifestava con un trend così negativo da ca un ventennio.
Credito, ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione, sicurezza, rapporti molto difficoltosi e farraginosi con Equitalia, rallentamento dei consumi, mancanza di aiuti ed incentivi da parte dello Stato e della Regione, aumenti di tasse ed imposte, stanno demoralizzando tutto un tessuto economico che mai aveva manifestato cosi forti preoccupazioni.
Tutti gli intervistati hanno espresso le loro preoccupazioni circa il rapporto ormai inesistente col sistema bancario che fondamentalmente non dialoga più col mondo produttivo, contribuendo poi nella pratica a generare tantissimo allarmismo e pessimismo. In una provincia dove anche l’adempimento più semplice come quello previsto nella norma sulla nuova tracciabilità del denaro ( mille euro) diventa un problema per alcuni insormontabile, fare impresa è evidente che sta diventando una pratica difficile e particolare.
Quando un sistema finanziario che vuole professarsi innovativo e disponibile al sistema produttivo pone ostacoli continui a piccoli operatori economici anche per l’apertura di un conto corrente di puro servizio alla propria attività, è normale che contribuisce in modo esponenziale ad aumentare questo malessere! Può la nostra economia risollevarsi e creare nuove opportunità occupazionali? Se i rapporti tra tessuto economico, sistema finanziario e istituzioni-politica continuano ad essere questi, nel Mezzogiorno d’Italia e nella fattispecie nella nostra provincia, si rischia di far saltare tutto il mondo variegato delle PMI.
Detenere d’altra parte tutti gli invidiabili record negativi, dai più protestati d’Italia a coloro i quali sono maglia nera nell’ambito della creazione di nuove opportunità di lavoro dipendente, è la dimostrazione chiara e lampante delle difficoltà che subiamo quotidianamente, nella indifferenza generale di coloro i quali dovrebbero affrontare questa situazione con più incisività e competenza.
Confartigianato è pronta a fare la sua parte così come sempre, ma è risaputo che non basta solo l’impegno e la passione di tanti nostri Dirigenti che giornalmente si spendono con professionalità ed abnegazione, occorre anche l’impegno di una Politica che oggi si può definire, senza paura di sbagliare, assente e lontana dai tanti problemi che i nostri “capitani coraggiosi” affrontano giornalmente programmando e decidendo tantissime volte con grande determinazione e altruismo.
Confartigianato intende contribuire a trasformare questo pessimismo in un cauto e timido ottimismo, offrendo consulenze e servizi sempre più innovativi e confacenti alle reali difficoltà, stando vicino a coloro i quali hanno bisogno di aiuto, per un futuro che ci dovrà vedere in prima linea pronti tutti insieme a fare la nostra parte, mettendo ai margini tutti coloro i quali da questo mondo hanno avuto tantissimo in termini di consenso e disponibilità per poi restituire nel tempo poco o quasi nulla.
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