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Nel clima torrido di un agosto rovente a far letteralmente salire la temperatura degli Italiani, ci ha pensato il Governo che annuncia l’introduzione di un decreto che prevede, tra l’altro, la soppressione di oltre 30 Province e tutta una serie di misure che vuoi o non vuoi toccano solo quel ceto medio produttivo che crea, da sempre, ricchezza ed occupazione.
Coloro i quali detengono veramente la ricchezza della Nazione, secondo questa ulteriore manovra finanziaria, sono rimasti indenni e non contribuiscono per niente al risanamento indicato dalla BCE. Una delle iniziative molto demagogiche è quella di sopprimere con motivazioni fatue alcune province, e chiaramente, nella superclassifica delle soppresse, rientra Crotone che ancora una volta vede vacillare la sua autonomia territoriale a causa di una vera e propria “Follia Istituzionale”, così oggi l’ha definita in consiglio provinciale il senatore Murmura, in quanto non si tiene conto assolutamente di quanto previsto dalla nostra Carta Costituzionale.
La reazione del Consiglio Provinciale è stata immediata e nonostante la pausa imposta dal periodo ferragostano, ha indetto una convocazione straordinaria di Consiglio presso l’auditorium dell’Istituto Sandro Pertini di Crotone. In una discussione molto partecipata alla quale sono intervenuti il Presidente della Provincia, il Sindaco della Città, i Capogruppi Provinciali, la stragrande maggioranza degli esponenti della politica locale, Regionale e Nazionale eletti nella nostra provincia e non di meno l’eccellente presenza ed intervento del Sen. Murmura, il tutto coadiuvato anche dalla presenza delle organizzazioni Sindacali, dalle Associazioni di Categoria, insomma un sostegno massiccio istituzionale per dire NO alla soppressione della nostra Provincia.
Tra i mille ragionamenti, tutti pienamente condivisibili, anche CONFARTIGIANATO Crotone vuole esprimere con convinzione e determinazione il suo dissenso ad una tale misura che, così come si presenta, sicuramente risulta essere meno di un banale palliativo. Infatti, se di risparmio si vuole parlare ed il risparmio viene intravisto anche nei tagli delle Province, riteniamo che per essere minimamente efficace e credibile debba interessare tutte le Province e se così fosse le gestioni e le competenze territoriali a chi? In sostanza per essere attuabile una tale manovra bisognerebbe rivedere, correggere e ristrutturare prima l’intero sistema Istituzionale/Governativo e, forse, dopo si potrebbe anche parlare di soppressione totale, mai parziale.
E’ chiaro inoltre che il Governo dovrebbe seguire le norme ed i passaggi previsti dalla nostra Costituzione e per quanto riguarda ciò il Consiglio dei Ministri non ha sentito né i Sindaci né la Regione Calabria, così come previsto!!
In tutto questo, CONFARTIGIANATO Crotone, intende esprimere solidarietà e supporto, sensibilizzando tutta la pubblica opinione e proponendo anche una manifestazione locale di protesta, simile a quella che nei giorni scorsi, alcuni giornalisti crotonesi hanno promosso, di condivisione però, in memoria di Rino Gaetano. A questa se necessario, potrebbero seguire altre dimostrazioni di protesta nella Capitale.
Per concludere, questo taglio fittizio alla spesa pubblica, non produce nessun beneficio, semmai l’esatto contrario cosi come il taglio e l’accorpamento delle piccole realtà comunali. Ma l’opinione pubblica è a conoscenza degli emolumenti percepiti dai nostri rappresentanti provinciali e dagli amministratori dei comuni piccolissimi? Restiamo, si sappia, nell’ambito del puro volontariato altro che tagli ai costi della casta!!! E’ un espediente per distrarre l’opinione pubblica dai veri problemi del Paese, dalle vere spese folli e nel contempo ridisegnare un quadro istituzionale nebuloso e preoccupante.
Allora proprio in virtù di questo taglio fittizio dei costi della politica, Confartigianato Crotone esprime tutto il suo disappunto e dissenso, invitando tutti i Parlamentari calabresi, a prescindere dalla collocazione partitica, e il nostro Consiglio regionale nella sua interezza a prendere le giuste decisioni per non procurare ulteriori lacerazioni e divisioni ad una Regione che ha bisogno di tutt’altre determinazioni.
A nostro parere, appare indispensabile dopo una attenta ed approfondita riflessione, una rivisitazione e uno stralcio dal Decreto per quanto riguarda le province in generale che allo stato è al limite della costituzionalità, anzi la viola esplicitamente.
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