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Apprendiamo con soddisfazione di alcune misure contenute nel Decreto Sviluppo del Governo Monti. Oltre alla Digitalizzazione e al sostegno alle start up. ed altro, il Decreto prevede anche le “zone franche urbane”. L’articolo 37 recita: “la possibilità di destinare, nell’ambito della riprogrammazione del Piano di azione coesione, parte delle risorse attivate al finanziamento delle tipologie di agevolazioni fiscali e contributive della legge 296 del 2006”. In sintesi le piccole imprese delle aree a rischio potranno usufruire di esenzioni dal pagamento delle imposte su redditi, Irap, imposta sugli immobili e contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente.
Fortunatamente Monti per individuare le nuove zone franche, fà riferimento ad una delibera del Cipe, che elenca 22 città: 3 in Sicilia (Erice, Catania e Gela), Calabria (Rossano, Crotone e Lamezia), Puglia (Lecce, Taranto e Andria), Campania (Mondragone, Napoli e Torre Annunziata), Sardegna (Cagliari, Iglesias e Quartu Sant’Elena), 2 nel Lazio (Sora e Velletri), una in Abruzzo (Pescara) e Molise (Campobasso). Tra le aree del nord figurano solo Massa-Carrara, in Toscana, e Ventimiglia, in Liguria.
Le nuove misure però si concentreranno solo su 12 centri, quelli di Campani, Calabria, Sicilia e Puglia. Auspichiamo che il Ministro dello Sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’economia e delle Finanze, emani il decreto previsto dal provvedimento in tempi brevi. .
Si parla di “sgravi fino a 200 mila euro”. Se ciò sarà confermato e gli stessi potranno essere attivi “entro 60 giorni” così come promesso, questa misura potrebbe finalmente dar l’imput ad una ripresa che allo stato attuale sembra una chimera. In questo contesto se la Regione Calabria dovesse fare anche la sua parte forse nei prossimi mesi non parleremo più di chiusure di aziende e di licenziamenti.
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