Confartigianato Crotone: “Artigiani e commercianti con l’acqua alla gola”

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Confartigianato Imprese Crotone da tempo ribadisce con grande forza, tramite vari sondaggi effettuati  ed incontri con i propri associati, che tutto il mondo della piccola impresa è in gravissima crisi per non dire proprio che è con l’acqua alla gola.

Giornalmente registriamo una forte  preoccupazione per l’attuale crisi finanziaria e  per l’aumento indiscriminato di imposte e tributi anche a livello locale che sta generando un crollo dei consumi e di conseguenza degli stessi fatturati che sono ai minimi storici. Questo stato di cose esige  una presa di posizione coerente ed efficace da parte di tutti, nessuno escluso.

Comprendiamo le esigenze degli enti locali ma aumentare indiscriminatamente i tributi a carico delle piccole imprese significa aumentare un disagio conclamato da situazioni nazionali che stanno portando alla chiusura centinaia e centinaia di imprese con ripercussioni importanti anche nell’ambito dell’occupazione dipendente.

Forse gli enti locali invece di aumentare IMU e quant’altro con molta facilità farebbero bene a tagliare quelle tante spese futili che nella pratica si tengono in virtù dei tributi versati con fatica dai nostri imprenditori.

Nel contempo  le banche continuano a remare contro e i dati  parlano chiarissimo: mai cosi male come negli ultimi 14 anni con una diminuzione esponenziale del credito ed un aumento indiscriminato dei tassi di interesse. Non a caso siamo la provincia che paga i tassi più alti in Italia su un credito dato col contagocce.

Nel sud e  in Calabria in particolare  le imprese sui finanziamenti in media pagano 2,5% di spread in più, quindi è come se ci fosse un’altra gravosa tassa aggiuntiva da pagare per ottenere della liquidità ed inoltre viene anche meno l’opportunità di essere competitivi.

Ma non basta, perché se da un lato le imprese hanno difficoltà nei rapporti con gli istituti di credito, dall’altra c’è il ben più vasto tema dei tempi di riscossione dai rispettivi clienti, tutti in aumento negli ultimi mesi del 2011.

Questa situazione ha sicuramente indotto (facendo un grande errore) molti istituti di credito a ridurre o meglio eliminare i prestiti soprattutto a quelle realtà produttive nostrane a prescindere dalla loro affidabilità! Registriamo quotidianamente esempi inconfutabili.

Ciò detto ci attendiamo almeno dalla Regione Calabria una serie di misure atte a riprendere un rapporto normale col “sistema credito” attivando almeno la legge 949 “la cosiddetta ARTIGIANCASSA” che a suo tempo ha dato molto aiuto alle piccole imprese o altre misure più consone ad affrontare tutte queste situazioni negative.

Se dovessimo  continuare ancora per pochi mesi su questo trend, si sappia che rischia di sparire tutto un sistema produttivo che fino ad oggi ha creato, suo malgrado, ricchezza ed occupazione.

Questo silenzio improvvido ed inquietante delle Istituzioni deve far riflettere i nostri artigiani e commercianti e le famiglie dei loro dipendenti che  sono stati lasciati  veramente soli e messi nella pratica con le spalle al muro.

Speriamo che qualcosa si muova in caso contrario ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità, gli artigiani e commercianti sapranno ben valutare i comportamenti di coloro i quali  si ricordano di loro solo nelle campagne elettorali con false promesse ed i soliti proclami!

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Author: Cristina

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