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Domenica 14 ottobre appuntamento a Isola di Capo Rizzuto con Libera Terra Crotone per la semina collettiva promossa da EcorNaturaSì. Un invito a tutti i cittadini, famiglie e bambini per trascorrere una giornata all’insegna del bio a difesa della biodiversità.
Anche la Calabria è protagonista di “Seminare il futuro!”, l’iniziativa che si svolge contemporaneamente in 27 aziende agricole biologiche e biodinamiche in Italia: domenica 14 ottobre l’Associazione Temporanea di Scopo Libera Terra Crotone attende tutti i cittadini, adulti e bambini per compiere un gesto dall’alto valore simbolico, la semina a mano.
Un gesto semplice e antico per ricordare l’importanza della biodiversità e ribadire il no ai brevetti delle multinazionali sulle sementi, che devono rimanere patrimonio comune, per riflettere sul futuro dell’agricoltura e per comprendere l’importanza che i semi rivestono per l’ecosistema, per l’uomo e per la sua sopravvivenza.
A Isola di Capo Rizzuto, sui terreni confiscati siti in Località Cepa (Strada Provinciale 47), tutti i partecipanti ricevono alle ore 9.30 una misura di grano bio – frutto di una selezione che rinuncia all’uso degli ibridi, alla manipolazione genetica e mira a ottenere piante sane, robuste e riseminabili – per procedere poi alla semina collettiva a mano sul campo, che si tiene contemporaneamente in tutte le aziende aderenti a Seminare il Futuro!.
La porzione di terreno seminata sarà poi contraddistinta da uno striscione sul quale i partecipanti lasceranno la loro firma: per un anno, fino alla raccolta, chiunque potrà osservare la crescita delle varietà seminate.
“Con Seminare il futuro! – spiega Fabio Brescacin, presidente di EcorNaturaSì – tutti insieme vogliamo riaffermare l’importanza degli alimenti non inquinati da additivi, sofisticazioni, residui chimici, cibi che non siano frutto di sementi selezionate per la produttività e poco compatibili con la nostra salute. Ecco perché la semente biologica e biodinamica che verrà usata il 14 ottobre proviene da un processo di selezione che rinuncia all’uso degli ibridi, alla manipolazione genetica, e mira a ottenere piante sane, robuste e riseminabili. A livello sociale, l’operazione mira a ribadire l’importanza della sovranità alimentare locale e la consapevolezza che i semi biologici e biodinamici offrono una alternativa più che valida agli Ogm”.
Seminare il futuro! offre così l’occasione di compiere un gesto simbolico e concreto allo stesso tempo, mettendo in relazione chi produce con chi consuma.
Domenica 14 ottobre, dopo la semina, la giornata prosegue con un semplice buffet a base di prodotti biologici e con un pomeriggio a contatto con la Natura.
L’evento si vuole collegare simbolicamente anche con la Giornata Mondiale dell’Alimentazione del 16 ottobre, che quest’anno avrà come tema ‘Le cooperative agricole nutrono il mondo’.
A promuovere Seminare il futuro! sono EcorNaturaSì – azienda leader in Italia nella distribuzione di prodotti biologici – insieme ai negozi Cuorebio e NaturaSì, con il patrocinio dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica e di Demeter Italia.
L’elenco completo delle aziende partecipanti, i programmi ed ogni informazione sull’evento sono disponibili sul sito www.seminareilfuturo.it.
L’iscrizione è gratuita e va comunicata attraverso il sito, compilando l’apposito form (ogni azienda ha una capienza limitata).
L’evento sarà inoltre amplificato dall’uso degli strumenti del web 2.0: sarà possibile partecipare a Seminare il futuro! utilizzando la sigla #sif12 sui principali social network.
SU “SEMINARE IL FUTURO!”
L’evento è internazionale e ha coinvolto nel 2011 96 aziende in 11 diversi Paesi del mondo, ottenendo la partecipazione di migliaia di cittadini. L’idea infatti nasce in Svizzera nel 2006 dalle menti di Ueli Hurter, agricoltore biodinamico, e di Peter Kunz, selezionatore di cereali biologici.
L’edizione italiana 2011 di Seminare il futuro! ha visto la partecipazione di dieci aziende agricole e di circa duemila persone, molte delle quali giovani e bambini, che si sono appassionate a seminare a spaglio sementi di cereali, spesso di varietà antiche o autoctone, di origine biodinamica o biologica.
Nell’edizione 2012 sono ben 27 le aziende agricole biologiche e biodinamiche coinvolte, dal Piemonte alla Puglia, dal Friuli alla Sardegna.
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