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Una giornata ricca di ospiti, di interessanti spunti e proposte sul tema della portualità come strumento di sviluppo economico del territorio nazionale, ed in particolare per la città di Crotone, è stata vissuta ieri al Lido degli scogli, dove l’Ordine degli ingegneri della provincia di Crotone ha organizzato un convegno di carattere nazionale.
Ad aprire i lavori, moderati dalla giornalista Francesca Travierso, è stata il vice sindaco della città Teresa Cortese che ha dato il via ai saluti istituzionali portati anche dall’assessore Salvatore Cosimo per la Provincia, dalla vice presidente Antonella Stasi per la Regione. Ha invece inviato un messaggio di saluti il vescovo Domenico Graziani che non è potuto essere presente.
Il presidente dell’Ordine crotonese Roberto Federico ha invece ricordato quando importante sia il ruolo di Crotone e dei suoi professionisti in tematiche importanti come quella che riguarda proprio lo sviluppo del porto come volano di crescita economica. Dal mondo degli ingegneri possono derivare proposte interessanti sia nell’ambito del pubblico che del privato, ma il pressupposto fondamentale è che dal nazionale venga rivolta attenzione anche a piccole realtà come quella crotonese. «Proprio in questo senso la presenza di Armando Zambrano, presidente nazionale dell’Ordine degli ingegneri, assume un significato notevole» ha detto Federico.
A presentare le idee elaborate dagli ingegneri crotonesi è stato Gianluca Gentile presidente della commissione marittina dell’ordine provinciale. «Per posizione geografica, per la storia, per il clima l’Italia è senza dubbio uno dei Paesi che più di tutti dovrebbe puntare al mare come risorsa economica: Crotone in questo quadro si posizione proprio al centro del Mediterraneo – ha detto Gentile – e poi il porto della nostra città è vicinissimo ad un’altra struttura che aspetta di decollare: l’aeroporto, è per questo che la nostra idea è quella di creare uno “Smart Port”, una struttura innovativa in grado di tenere conto di sempre più nuove tecnologie, che tenga in considerazione anche l’ambiente e che non prescinda da uno sviluppo sostenibile».
Il professor Paolo Viola, direttore del master di “Pianificazione e progettazione sostenibile di aree portuali” presso l’Università Federico II di Napoli ha parlato di piani regolatori portuali. «Fino ad oggi – ha detto Viola – i porti delle grandi città si presentano come una specie di barriera tra il mare e la città stessa. Il primo obiettivo quindi, nella progettazione dei nuovi porti ed in particolare di quello di Crotone, bisognerà avvicinare la gente al mare. Il secondo obiettivo è quello di sfruttare al massimo le strutture esistenti, e allora è facile capire che è più economico trasformare un porto commerciale già esistente in un porto con doppia funzione, e cioè con uno spazio dedicato al commercio e uno al turismo». Nella nuova concezione del porto l’areaa commerciale sarebbe divisa da quella destinata alle grandi navi da crociera, ma ci sarebbe anche spazio per le imbaracazioni da diporto, semplicemente aumentando le banchine già esistenti e rendendo “più urbane” zone che attualmente, nella maggior parte dei porti italiani, sono abbandonate ed inutilizzate».
Ma, come anche altri intervenuti hanno sottolineato, non è tanto lo spazio l’elemento determinante per lo sviluppo di una struttura portuale, quanto i serivi. Ospitare turisti e assistere equipaggi di piccole imbarcazioni significa fornire loro servizi e assistenza a terra, non solo rifornimento e acqua dolce.
A spiegare invece quanto l’Italia sia indietro per quanto riguarda la normativa in materia di portualità è stato Attilio Tolomeo, presidente della commissione marittima dell’Ordine degli ingegneri di Salerno, il quale ha parlato non solo della normativa relativa alla costruzione dei porti, ma anche quella relativa all’attività in mare, alla navigazione. Così come indietro è l’Italia in quanto a norme di sicurezza rispetto a molti altri Paesi.
Il presidente dell’Ordine Nazionale Zambrano ha invece voluto sottolineare l’importanza delle figure professionali in progetti di sviluppo economico e di crescita del Paese. Secondo Zambrano non viene infatti tenuta nella giusta considerazione la figura degli ingegneri quando invece la collaborazione con i professionisti dovrebbe essere fondamentale. Ed in questo senso il presidente ha detto di augurarsi che nel prossimo Governo ci siano molti professionisti.
Per quanto riguarda la paventata ipotesi dell’abolizione della Provincia di Crotone, e quindi anche degli ordini professionali, il presidente ha detto che «se parliamo di semplificazione del sistema non possiamo che essere d’accordo con il Governo, ma siamo anche consapevoli che a livello territoriatole si può comunque trovare la soluzione affinché il lavoro fatto fino ad ora non vada perso. L’impegno che posso prendere è quello di portare la discussione in consiglio entro dicembre».
Al convegno ha partecipato anche Lugi Errante dell’autorità portuale di Gioia Tauro il quale ha spiegato le modalità di distribuzione, a livello Europeo, delle merci che arrivano in Calabria.
Nella seconda parte del convegno si è svolta una tavola rotonda per discutere di “esigenze e problematiche imprenditoriali nella gestione integrata del porto” alla quale hanno partecipato l’imprenditore Pierluigi Balzano, l’imprenditore Gregorio Mungari, Guido Napoleone della Società Marina e l’ingegnere Paolo Viola.
Presenti all’iniziativa i rappresentati delle forze dell’ordine ed il prefetto Maria Tirone, arrivato da poco in città e alla sua prima uscita ufficiale.
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