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Prostituzione Reggio Calabria, sono stati emesssi 3 provvedimenti di D.A.SPO Urbano.
La decisione é stata emessa nella giornata di ieri dal Questore della Provincia di Reggio Calabria, Raffaele Grassi. Destinatari dei provvedimenti amministrativi tre prostitute straniere che esercitano il meretricio nelle zone della città interessate al fenomeno.
I provvedimenti sono stati decisi dal Questore Raffaele Grassi nell’ambito del contrasto alla prostituzione su strada. Una decisione importante che segue le indicazioni normative contenute nel recente Decreto c. d. “Minniti”.
Prostituzione Reggio Calabria
Grassi ha applicato queste norme in quanto tale applicazione consente di coniugare profili di sicurezza pubblica e di sicurezza urbana. Importante quindi la strada intrapresa dalla Polizia di Stato per arginare un fenomeno non indifferente presente anche a Reggio Calabria.
Un fenomeno come quello dello sfruttamento della prostituzione che genera entrate indebite per la criminalità che ne gestisce i proventi illeciti. In tale contesto quindi rientra nelle mansioni del Questore la possibilitá e la facoltá di emettere divieti di accesso in determinate aree.
Nella nota diramata dalla Questura di Reggio Calabria, viene specificato che non é escluso che tali attivitá di “repressione” termineranno qui. Infatti, continueranno i controlli del territorio soprattutto in tutte le aree interessate dal fenomeno della prostituzione su strada. Qualora dovessero verificarsi le condizioni di legge saranno emessi altri DASPO Urbani.
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Affermo che nelle strutture dei trasporti pubblici e nelle zone privilegiate per la sicurezza ed il decoro urbano, le sanzioni ed i relativi provvedimenti d’allontanamento possono sussistere solo se si hanno comportamenti tali da impedire l’accesso e l’usufrutto delle connesse aree e complessi come la prostituzione su strada ostentata (ben notabile e pubblicamente fastidiosa) e non certo semplice e rispettosa.
P.S. I relativi soggetti possono essere sanzionati per evasione fiscale, anche per le tasse locali (art. 36 comma 34bis Legge 248/2006, come chiarificato dalla Cassazione con la Sentenza n. 10578/2011).