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Si è spento a Francavilla al Mare, Mario Pesce, indimenticato calciatore del Messina e della Reggina. Aveva compiuto 80 anni.
Era nato a Francavilla al Mare il 19 settembre 1942 e di recente, aveva subìto l’improvvisa scomparsa della moglie.
Per lui, una carriera prima da centrocampista e poi da libero in Serie B, a cavallo degli anni ’60/’70, con gli amaranto dello Stretto.
Aveva indossato anche la casacca del Chieti in Serie C, del Giulianova, L’Aquila e del Francavilla. Chiuse l’attività di calciatore nel 1972 con l’Acireale. Con la maglia amaranto dal 1968 al 1971, collezionò 65 presenze.
Dotato di grande tecnica e visione di gioco, Mario era una persona semplice, disponibile, intelligente ed acuto osservatore. Non disdegnava di presidiare quella parte del rettangolo di gioco chiamata Zona Cesarini.
Aveva fatto parte con Nedo Sonetti dei centrali difensivi – oggi si dice così – inamovibili della squadra del presidentissimo Oreste Granillo.
Toccante il ricordo di chi come Roberto Zini, calciatore della Primavera e della De Martino della Reggina nel 1968/69 e compagno di squadra di Gabriele Martino – oggi D.G. del club amaranto – aveva conosciuto ed apprezzato Mario Pesce per le sue doti umane e professionali.
In esclusiva, ai microfoni di NtaCalabria, Zini, con un filo di emozione, così lo ha ricordato:
Ho avuto l’onore di giocare nella Primavera e De Martino della Reggina. Erano gli anni 1968/69…
Ho saputo con immenso dolore e rammarico, che è venuto a mancare uno dei giocatori e “uomini simbolo” della squadra del tempo: Mario Pesce…
Vorrei, ricordare l’uomo MARIO, già apprezzato da tutti gli sportivi amaranto e dagli addetti ai lavori, nella sua carriera calcistica…
Erano gli anni del presidente Granillo – ha precisato – e di autentiche bandiere come Causio, Divina, Pirola, Sonetti, Toschi, Vallongo ecc. e noi giovani, si viveva a contatto con loro, come in una “autentica” famiglia…
Mario, era una persona semplice, veramente “speciale”. Amico di tutti, aveva sempre un atteggiamento di riguardo verso noi giovani calciatori di allora…
Sempre disponibile – ha continuato – spesso ci accompagnava con la sua macchina al vecchio Comunale per allenarci.
Un ricordo particolare
Allora – dice Zini – stavo attraversando un periodo, per me non facile. Intuendo il momento particolare, come un buon “padre di famiglia” venne a parlarmi in camera, risollevandomi con le sue parole e con preziosi consigli…
Mi conforta, averlo sentito dopo tantissimo tempo, circa un anno fa…
L’ ho ringraziato ancora, per avermi sostenuto in quel periodo per me difficile…
Oltre a stimare un grande calciatore – ha concluso – ho apprezzato la sua umiltà nel porsi con tutti e la figura di una grande persona…
Buon viaggio grande MARIO R.I.P.
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