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Ad aprire la rassegna che inaugura la stagione 2014-2015 del Teatro Auditorium Unical è stata la giornata dedicata a “Gomorra – La serie”. L’apertura è stata affidata ai saluti del professor Roberto De Gaetano, presidente del Cams (Centro Arti Musica e Spettacolo dell’Università della Calabria), che ha illustrato i momenti salienti della giornata. Il docente Bruno Roberti, tra i curatori artistici (insieme a De Gaetano e a Fabio Vincenzi) dell’intera stagione teatrale, ha presentato nel dettaglio i registi ospiti e i loro lavori. A fare da apripista è stato Gaetano di Vaio, produttore e scrittore, intorno al quale si è creato il gruppo dei Figli del Bronx, protagonisti della giornata all’Unical. Di Vaio, anche autore del volume “Non mi avrete mai”, è regista e anche attore. È stato un po’ il Virgilio di Gomorra, sia il film che la serie. Il racconto vero, e spesso crudo, di Di Vaio ha posto l’accento sulla funzione di riscatto che per tanti giovani è stata la partecipazione al film e alla serie, nonché ai laboratori curati da I figli del Bronx. All’incontro hanno partecipato anche altri registi impegnati nel laboratorio creativo intitolato a Mina, Gelsomina Verde, giovane napoletana barbaramente uccisa dalla camorra per essersi rifiutata di dare le foto del suo ex-ragazzo, un camorrista col quale aveva avuto una storia d’amore ben due anni prima. A lei non solo è dedicato uno dei corti presentati durante la giornata, ma proprio “Collettivo Mina” è il nome che si è dato il gruppo di lavoro nato intorno a questi laboratori. Ad intervenire sono stati i registi: Diego Olivares (autore del corto “Canemalato”); Tony D’Angelo (figlio del celebre Nino, e autore del corto “Ore 12”); Massimiliano Pacifico (autore di “AfronapoliUnited” e “Centoquattordici”); e Sasa’ Striano, attore in “Ore 12” e “Take Five”, e già nel film dei fratelli Taviani “Cesare deve morire” (per il quale ha vinto l’Orso d’oro come miglior attore al festival di Berlino), nonché di “Gomorra” il film. Ex detenuto, Striano ha allestito le biblioteche delle carceri di Cosenza e Reggio Calabria, in un progetto curato insieme a Gianluca Curti, produttore di Minerva Film e Raro Video. Tutti i corti presentati all’Unical hanno fatto da apripista alle proiezioni di “Gomorra la serie” su Sky.
La seconda parte della giornata ha avuto per protagonista Fortunato Cerlino, il celebre Savastano della serie tv. L’incontro su “Gomorra, la serie”, è stato introdotto dagli interventi di De Gaetano e Alessandro Canadè (docente di cinema all’Unical), che hanno posto l’accento sulle qualità artistiche della serie televisiva. Cerlino non è ospite nuovo all’Università della Calabria, dal momento che ha curato diversi laboratori teatrali con gli studenti Unical, uno dei quali è centrato su Shakespeare e si sta svolgendo su più annualità. Cerlino ha raccontato del suo modo di essere attore, molto influenzato dai suoi maestri, provenienti soprattutto dalla scuola russa. Shakespeare è stato al centro della discussione e Cerlino ha dichiarato di essersi ispirato molto al personaggio di Claudio dell’Amleto e, soprattutto, al suo rapporto col presente.
Anche l’attore Sasa’ Striano ha ammesso che Shakespeare è stato il suo mezzo di riscatto da 15 anni di camorra. E, dopo Shakespeare, il cinema, altro strumento che non può, secondo l’attore, fare che bene.
Le proiezioni della serata sono state poi aperte dal film “Largo baracche” di Gaetano di Vaio, premio doc.it all’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma. La serata si è conclusa con l’intervento live di Lucariello, rapper, musicista e autore della colonna sonora di “Gomorra, la serie”, che ha realizzato uno showcase insieme ad altri rapper cosentini, che si sono uniti a lui per l’occasione, realizzando una vera e propria jam session: Voice Mista Vinz (della Mujina Crew) & Dj Kero’, mentre l’Open act è stato affidato a Libbera and Shoki.
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