Tribunale Rossano, la Bindi respinge l’invito dei Sindaci

ANTONIOTTI

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Tribunale, la Commissione Antimafia rifiuta il confronto con le Istituzioni del territorio.

Dopo il niet ai Sindaci del Ministo della Giustizia, che nei giorni scorsi ha visitato i presidi giudiziari di Lamezia Terme e Vibo Valentia by-passando e ignorando totalmente la grave situazione logistico-organizzativa del Tribunale di Castrovillari che ha accorpato quello di Rossano, è arrivato anche il no del presidente della organo di controllo parlamentare, On. Rosy Bindi,  alla richiesta inoltrata dal primo cittadino Giuseppe Antoniotti.

La Commissione parlamentare Antimafia si riunirà a Cosenza, Martedì 27 e Mercoledì 28 Ottobre prossimi, e già nei giorni scorsi il Primo cittadino aveva protocollato presso la Segreteria di Presidenza dell’organo di vigilanza della Camera dei Deputati, una formale richiesta di audizione di una rappresentanza dei sindaci della Sibaritide in relazione ai rilevanti problemi territoriali aggravatisi notevolmente a seguito della soppressione del Tribunale di Rossano.

“Ancora una volta – dichiara Antoniotti – il Governo Renzi ha ritenuto opportuno non ascoltare le istanze di questo territorio. È chiaro che la questione relativa alla soppressione del Tribunale di Rossano è ancora del tutto indigesta alle alte sfere istituzionali romane. Che con la chiusura del Palazzo di Giustizia della Sibaritide sanno di aver commesso un errore, al quale ora, probabilmente, è difficile – ma non impossibile – porre rimedio. Intanto, questo comprensorio, che ha problemi sociali e strutturali enormi, continua a non vedersi riconosciuto il diritto fondamentale alla giustizia, sancito dalla Costituzione.

Ovviamente – prosegue il Sindaco – non ci arrendiamo e non indietreggiamo. Da sempre, sulla vicenda ho assunto una posizione chiara e netta di contrasto alla scelta cervellotica di accorpare due presidi con realtà territoriali complesse e di difficile gestione. Auguro – aggiunge – solo che l’ostruzionismo del Governo e del Ministro Orlando, che ormai da oltre un anno sta schivando il confronto diretto con le Istituzioni locali, si possa risolvere in un dietrofront rispetto alle decisioni assunte. Perché Rossano e la Sibaritide vivono una situazione oggettivamente paradossale.

La restituzione del maltolto, il più grave mai sottratto a quest’area della Calabria, non può essere soggetto all’illogicità di una razionalizzazione delle risorse, probabilmente reale su scala nazionale, ma che qui si è tramutata in uno dispendio economico abnorme, per lo Stato e per i cittadini, e ha generato numerose disfunzioni di servizio che – conclude Antoniotti – hanno provocato il collasso del sistema giudiziario locale”.

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