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Violazione del più elementare diritto alla mobilità, la Regione Calabria taglia le uniche linee di autobus che collegano le comunità della Sila Greca con la Città di Rossano e quindi con l’Area Urbana. Più che un semplice disservizio, una gravissima condanna all’isolamento i cui effetti nefasti saranno catapultati su Campana, Mandatoriccio e Bocchigliero a partire dal prossimo mercoledì 11 giugno.
A lanciare l’allarme ed a denunciare questo ulteriore ed intollerabile scippo di diritti fondamentali ai danni delle periferie e dei centri minori è il Sindaco del Paese dell’Elefante Pasquale MANFREDI che parla di abbandono totale delle istituzioni e anticipa una comune iniziativa di protesta.
Dall’Ospedale GIANNETTASIO, che dopo la chiusura di quello Cariati resta l’unico e più vicino nel comprensorio, alla sede Inps ed a quella dell’Agenzia delle entrate. Sono, questi, soltanto alcuni dei riferimenti e servizi territoriali ubicati e offerti ancora a Rossano e la cui normale fruizione sarà adesso denegata per i cittadini della Sila Greca, pare per un mero ammanco nel bilancio regionale. Contro questa vera e propria ingiustizia sociale, è già iniziata una raccolta di firme da consegnare al vice presidente della Giunta Regionale STASI e al Prefetto di Cosenza TOMAO.
Ancora una volta – spiega MANFREDI – si lasciano da soli i piccoli comuni che, già privati di infrastrutture da Paese Normale, vivono una condizione di isolamento e spopolamento continuo e grave. Questo ulteriore taglio determinerà un danno incalcolabile per Campana e per gli altri comuni del nostro comprensorio. Vivendo e lavorando in centri interni – precisa – ci sentiamo, anzi siamo già emarginati per la mancanza di arterie importanti e per la precarietà delle poche vie di comunicazione esistenti.
Anziché potenziare i mezzi pubblici come succede ovunque – va avanti – ci si preoccupa soltanto di tagliare servizi di trasporto pubblico essenziali come i treni regionali (già ampiamente depauperati) e adesso anche le linee di trasporto su gomma. Ma se ci tolgono del tutto anche il più elementare diritto alla mobilità – conclude MANFREDI – non ha più senso alcuno parlare di cittadinanza italiana né tantomeno europea.
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