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Riprenderanno a giugno gli scavi archeologici sul colle Palécastro, dopo una stasi di quasi dieci anni.
La ricerca che si andrà ad avviare, sarà condotta in assoluta continuità con gli interventi effettuati in passato, sempre sostenuti dal Comune di Tortora in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Calabria e con l’Università degli Studi di Messina, Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, che è il richiedente la concessione di scavo, guidati dal Prof. Francesco La Torre e dal Prof. Fabrizio Mollo. Gli interventi in programma saranno effettuati secondo le più moderne tecnologie di scavo, con la collaborazione qualificata di studenti, laureati, laureandi, dottorandi dell’Università di Messina, in tutto un’équipe di 25 archeologi, cui si affiancano una decina di studenti provenienti dall’Unical, e alcuni giovani archeologi originari dell’alto tirreno cosentino, che hanno chiesto di partecipare.
Si tratta di una quarantina di giovani e futuri archeologi, provenienti da tutte le aree della Calabria e della Sicilia, che lavoreranno sinergicamente per la promozione e lo sviluppo della ricerca e la valorizzazione del sito del Parco Archeologico del Palécastro di Tortora, l’antica Blanda. Il progetto di scavo nasce dal desiderio di contribuire a dare continuità e concretezza alle attività di ricerca archeologica svolte nell’ultimo trentennio a Tortora, al fine di arricchire e meglio analizzare il quadro delle vicende storiche e insediative che in passato caratterizzarono tale area geografica.
Partendo dai risultati degli scavi già effettuati e pubblicati nel volume G.F. La Torre-F. Mollo, “Blanda Julia sul Palécastro di Tortora. Scavi e ricerche (1990-2005)”, Pelorias 13, Messina 2006, ci si propone di proseguire le ricerche con i seguenti obiettivi:
• Ripresa delle indagini nell’area del Foro, con l’indagine e la verifica planimetrica del settore nord-orientale della piazza.
• Inizio delle indagini nel settore bonificato dallo spianamento 2015 tra il Foro e il settore D/E, al fine di verificare il tracciato e la stratigrafia della plateia A, la presenza dell’isolato più orientale di questo settore di abitato;
• Accertamento dell’organizzazione urbanistica e della regolarità dell’impianto dell’area di abitato, con la verifica della densità insediativa e degli aspetti tipologici dell’architettura domestica;
• Eventuali indagini stratigrafiche in profondità, nel settore a ovest del Foro, per meglio definire le fasi di più antica occupazione dell’abitato: enotria, lucana e romano-repubblicana;
• Migliore definizione del tracciato delle fortificazioni e della cronologia delle fasi costruttive.
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