Tortora nel Cuore: Rispetto delle regole, dignità del lavoro e diritti

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Tortora nel Cuore

La richiesta di incontro al Prefetto di Cosenza del Segretario Generale della NidiL – CGIL  Andrea Ferrone circa l’atteggiamento dell’Amministrazione Comunale di Tortora nei confronti dei Lavoratori Socialmente Utili, dallo stesso Sindacato rappresentati, necessità di particolare attenzione, considerata la gravità di quanto denunciato:

– mancato rispetto del Disciplinare Regionale;

– non corretto utilizzo di alcuni lavoratori;

– comportamento antisindacale.

Pare evidente che l’Amministrazione Comunale di Tortora difetta di Rispetto delle Regole, Dignità del Lavoro e Diritti.

Conosciamo alcuni atti deliberativi dell’amministrazione comunale e constatiamo giornalmente tipologie e modi di utilizzo della maestranza interessata e pertanto nell’esprimere solidarietà a tutti i lavoratori riteniamo che l’organizzazione sindacale stia facendo il proprio dovere.

In questa sede non  intendiamo entrare nel merito di quanto deplorato né di eventuali atteggiamenti discriminanti esistenti e giornalmente consumati a danno di alcuni, lo faremo successivamente con gli strumenti istituzionalmente previsti, ma vogliamo ribadire quanto già affermato in altre occasioni.

Siamo fermamente convinti che ai lavoratori socialmente utili bisogna riconoscere nei fatti dignità e diritti nel pieno rispetto di regole uguali per tutti e senza alcun particolarismo e consentire agli stessi di costituire sostentamento economico per la propria famiglia.

Grazie alle loro prestazioni l’Ente Comunale può assicurare alla collettività interventi e servizi diversamente non attuabili, rendendo la loro opera preziosa e fondamentale.

Tale utilizzo, però, non deve mai sfociare in un improprio sfruttamento, come accade quando vengono chiamati per coprire emergenze, eseguendo maggiori ore lavorative e si lasciano a casa  per recuperare il profuso ulteriore impegno e disponibilità.

Tale pratica spesso in uso è da superare per riguardo della persona ed in ossequio alle regole non solo scritte ma anche comportamentali del vivere civile, diversamente si va a perpetrare una vera e propria ingiustizia sociale.

Detti lavoratori, a cui sovente si chiede l’impossibile, sono utilizzati dal Comune a costo zero, tant’è che mensilmente 80 ore vengono pagate dall’Inps e 40 ore dalla Regione Calabria;

riteniamo quindi che a tutti i lavoratori socialmente utili occupati presso il Comune di Tortora bisogna consentire  di effettuare 36 ore settimanali e non solo le attuali 30 ore.

Questo permetterà di superare la maggior parte delle problematiche oggi esistenti e nel contempo eviterà atteggiamenti di favore, riconoscimenti e premialità “motu proprio” e senza regole.

Del resto è notorio il “grave sottodimensionamento organico” che non può essere invocato dall’Amministrazione solo a convenienza e per giustificare discutibili scelte.

L’esercizio del podestà è ormai fuori dal tempo e dalla storia ma anche irrispettoso di ogni regola; l’esercizio sindacale è conquista di lotta e civiltà, è più che opportuno che gli amministratori comunali ne prendano atto e se ne facciano una ragione.

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Author: Cristina

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