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È di questi giorni il tanto agognato inizio dei lavori per la realizzazione del Parco Archeologico di Blanda.
Tali lavori sono finalizzati allo studio, al recupero e alla fruizione del complesso archeologico che occupa la sommità del colle Palècastro.
La realizzazione delle opere previste può assumere un ruolo centrale nel riassetto e nel riequilibrio dell’economia turistica locale, soprattutto se si considerano le potenzialità espresse dall’intero territorio nel campo culturale.
Il Parco Archeologico di Blanda è, infatti, parte di un contesto che esprime eccezionali valori paesistici e naturalistici.
Può costituire, infatti, un valido supporto propedeutico al recupero dei percorsi e delle preesistenze storiche ubicate lungo la Fiumarella, fino al centro storico di Tortora, nell’ambito di un sistema di fruizione integrata che coinvolga tutte le emergenze storiche e naturalistiche di questo territorio, come le cavità naturali disseminate lungo le pareti della stretta valle e gli antichi mulini.
Nel particolare il progetto prevede i seguenti interventi:
– Recupero dell’impianto antico di Blanda e valorizzazione degli elementi che definiscono la struttura urbanistica della città antica;
– Restauro del complesso forense, composto da edifici, in parte porticati, disposti lungo i lati Nord, Est e Sud, e da tre edifici isolati sul lato Ovest, due dei quali sicuramente identificabili come templi;
– Definizione dei percorsi extra e intramoenia e dei punti di accesso al pianoro recuperando, dove è possibile, i varchi delle antiche porte;
– Recupero e ristrutturazione delle ciclopiche cinte murarie di epoca lucana, comprese le torri di avvistamento;
– Individuazione e recupero di strutture di riconosciuto valore storico al fine di collocarvi i servizi necessari e dedicati alla nuova fruizione;
– Istallazione dell’apparato didattico che interesserà due ordini di informazioni: il primo concerne la città di Blanda e le sue relazioni con gli altri centri antichi dell’Alto Tirreno Cosentino; il secondo riguarda gli aspetti naturalistici e storici del “Parco della Fiumarella” e i diversi itinerari che possono essere svolti al suo interno.
“Dalla realizzazione di questo progetto,” ha sottolineato il sindaco di Tortora Pasquale Lamboglia, “ci aspettiamo un ulteriore spinta alla valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale del nostro territorio, già meta di un turismo balneare, concentrato soprattutto nei mesi estivi. Un polo di attrazione per un turismo culturale, capace di portare presenze distribuite lungo un arco temporale molto più ampio rispetto alla stagione balneare, contribuendo a rivitalizzarne l’economia stagnante e agonizzante”.
Tale progetto, opportunamente implementato, oltre al conseguimento degli obiettivi enunciati, vuole essere anche un valido contributo per la realizzazione di un vasto programma di valorizzazione culturale, che coinvolga tutto il comprensorio dell’Alto Tirreno Cosentino. L’idea-forza è quella di offrire un pacchetto integrato che ne consenta una fruizione globale e sia capace di attrarre una domanda molto varia e composita, in grado di favorirne la crescita culturale e socio-economica.
Un sistema che promuova le principali peculiarità del territorio, dei punti strategici che ne caratterizzano l’originalità e che ne sottolineano la specificità, quali le eccellenze di carattere ambientale, paesaggistico, eno-gastronomico, etno-antropologico, folkloristico, artistico ecc., che vanno al di là del patrimonio storico-archeologico e che rappresentano altrettanti motivi di frequentazione del comprensorio
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