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“La dignità della persona. Un principio che vale prima di tutto il resto e che – afferma Laura Ferrara, portavoce del Movimento 5 Stelle al Parlamento Europeo– non sembra essere prevalso nella decisione, da parte del sindaco di Cosenza, di trasferire la comunità rom che occupava le sponde del fiume Crati, nella tendopoli allestita a Vaglio Lise”.
L’Europarlamentare, sulla questione, ha interrogato la Commissione Europea, illustrando le precarie condizioni di vita che insistono nel campo temporaneo.
“Condizioni che non rispettano la dignità umana, puntualmente denunciate anche dagli attivisti del meet up di Cosenza “Amici di Beppe Grillo”, grazie alle cui segnalazioni ed al lavoro congiunto –afferma Ferrara– si è arrivati alla decisione di intraprendere una serie di azioni per contrastare l’idea che nella comunità Rom ci siano esseri umani di serie B e che non meritino un trattamento dignitoso, anche in casi di emergenza“.
Da giugno – continua l’Europarlamentare– 400 persone convivono in gruppi da 10, in 40 tende di 15 metri quadrati. La creazione di questo “ghetto/tendopoli” – così scrive Ferrara nell’interrogazione – costringe i Rom a permanere in condizione di inferiorità e marginalità sociale, disattendendo il Quadro UE della Commissione europea per le strategie nazionali di integrazione dei Rom (Comunicazione 173/2011), mirante alla loro inclusione sociale.
Tale situazione contrasta inoltre con i propositi della Raccomandazione del Consiglio (2013/C 378/01) sulle misure efficaci per l’integrazione dei Rom negli Stati membri. È palesemente violata anche la Direttiva sull’Uguaglianza razziale (2000/43/CE), nonché l’art. 21 della Carta Europea dei diritti fondamentali dell’UE”.
I rappresentanti di diverse associazioni- mentre si attende la risposta della Commissione, ora informata su quanto accade a Cosenza-hanno presentato una denuncia alla Procura della Repubblica per chiedere di verificare eventuali ipotesi di reato per le condizioni di vita delle persone ospitate, ed eventuali atti di razzismo.
“Non erano queste le linee programmatiche riguardo l’integrazione e l’inclusione della comunità Rom nella città di Cosenza. Il Primo cittadino – conclude Ferrara– annunciò un progetto da finanziare con fondi comunitari.
Oltre un milione e mezzo di euro mirato alla creazione di laboratori artigianali, palco coperto e il mercatino Rom nell’area dell’ex mercato ortofrutticolo di Vaglio Lise. Che fine fece? L’incompetenza e l’improvvisazione della classe politica, che continua a riempirsi la bocca con parole come “integrazione” e “solidarietà”, individuò il finanziamento nei fondi Fesr (fondo strutturale) anziché sul Fse (fondo sociale), per questo errore il progetto fu bocciato.
Al suo posto oggi sorge la tendopoli della vergogna interamente finanziata con fondi comunali, somme urgenze ed affidamenti diretti”.
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