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Nei giorni scorsi si è svolto all’interno della Biblioteca M. Arnoni del Tribunale di Cosenza il convegno di presentazione del libro “Francesco Guicciardini, tra Scienza, Etica e Politica”, di Martino Michele Battaglia, promosso dall’Uac –Unione Avvocati di Cosenza, dalla Casa Editrice Pellegrini e dall’Associazione Bene Comune Calabria, con il patrocinio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza.
All’evento sono stati attribuiti 3 crediti formativi, acquisiti dagli Avvocati che hanno partecipato numerosi.
È quanto si legge in una nota diffusa dall’Uac.
Non un mero dibattito filosofico, ma un incontro concretizzatosi in un messaggio di fondo per la stessa classe forense.
All’incontro, introdotto e coordinato dall’Avv. Filomena Falsetta, Presidente dell’Uac, sono intervenuti la Dott.ssa Beatrice Magarò, Magistrato presso il Tribunale di Cosenza, l’Avv. Claudio De Luca, Segretario del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, l’Avv. Valeria Pizzuti, Vicepresidente dell’Uac e la giornalista Bruna Larosa, vincitrice del premio giornalistico nazionale “La voce della bellezza”, istituito da Art’è, Fondazione Marilena Ferrari.
La relazione del libro è stata affidata al Prof. Giuseppe Rando, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina, al quale va il merito di aver contestato con la sua vita e la sua attività una visione mistificatoria dell’Università, promuovendone, invece, il dialogo, l’interazione e la collaborazione con il territorio, nella maturata convinzione che il ruolo dell’Università va ben oltre i suoi compiti istituzionali primari, e debbano, pertanto, entrare in relazione con la vita produttiva e sociale.
Il Prof. Rando ha messo a fuoco come la struttura del volume dimostri la poliedricità del pensiero guicciardiniano, con particolare riferimento all’aspetto letterario e soprattutto filosofico, per il modo in cui pone in risalto l’antinomia tra storicismo e antistoricismo.
Le conclusioni sono toccate, naturalmente, all’autore del libro, Martino Michele Battaglia, Dottore di Ricerca in Scienze Psicologiche e Antropologiche, che insegna Antropologia Culturale presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Reggio Calabria e, collabora con la Cattedra di Filosofia Teoretica presso il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università degli Studi di Messina nonché autore di numerosi saggi su riviste scientifiche e pubblicazioni che spaziano dalla Filosofia all’Antropologia.
A Battaglia è stato riconosciuto all’unanimità il merito di aver saputo amabilmente ridisegnare la superiorità e la grandezza dello spirito di Guicciardini, per aver ritracciato le linee essenziali della sua storica e tradizionale fisionomia di Uomo Italiano con acuta e sensibile percezione, accompagnata da un sesto senso di interpretazione del reale.
Nel corso dell’iniziativa, tutti concordi nell’affermare che Guicciardini fece della conoscenza del diritto non un manoscritto, ma il suo abito, con il quale vestì ogni ambito sociale, tanto che ancora oggi il suo ritratto è ancora fresco, vivo, così conforme alle consuetudini moderne, che ci sembra quasi di incontrarlo per strada.
Egli diceva: la dottrina ti dà le regole, l’esperienza ti dà gli esempi.
Se in passato Guicciardini fu un savio ed accorto cittadino, un padre di famiglia esemplare, un politico di primissimo piano, oggi è invece il primo Uomo moderno d’Europa, un sorprendente scopritore del reale, il vero storico del presente, l’Uomo che ha ragione, e che per valutarlo bene bisogna diventargli posteri.
Durante il dibattito abbiamo ripercorso anche quel momento di smarrimento molto implicito e pregnante in Guicciardini, e che riguarda proprio il suo pensiero religioso. Guicciardini non derogò mai alla fede cristiana, anzi, la confermò.
Quello che Egli desiderava altro non era che un cristianesimo che ispirasse coraggio e grandezza civile, perché assisteva all’ambizione e all’avarizia dei preti di quel tempo, ma nonostante tutto, fu un leale e prezioso collaboratore al servizio della Chiesa, prendendo le distanze dalla Riforma protestante di Martin Lutero, conscio dei danni e degli orrori insiti nella stessa.
Avvincente, infine, il confronto tra Guicciardini e Machiavelli, emerso nel corso dell’incontro: mentre Machiavelli fu un attento osservatore, Guicciardini fu un vigoroso attore. Per Machiavelli la storia è maestra di vita, in grado di dominare sugli eventi, per Guicciardini, invece, l’esperienza è maestra di vita, non essendo possibile in alcun modo incanalare gli eventi.
In conclusione, questo il messaggio scaturito dell’incontro:
“Quell’agire secondo il suo adorato “particulare”, quel muovere dalla realtà è uno stimolo per gli stessi Avvocati, in quanto li esorta a vivere in prima persona il caso concreto, con naturale passione e spontaneo coinvolgimento, non basandosi solo ed esclusivamente sugli studi giuridici e mantenendosi sempre fedeli al dovere di ricerca della verità”.
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