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La gente in teatro applaude, prima ancora che il brano termini. Così il pubblico accoglie il quartetto della Siniscalchi che giunge in Calabria per la prima tappa del tour Waiting 4 Waits.
La porta sul mondo del grande poeta statunitense si apre piano e attraverso la voce di Raffaela Siniscalchi, le emozioni prendono il loro posto.
Non è facile districarsi tra brani che Waits, si è sempre cucito addosso, che ha fatto vibrare attraverso quella sua voce così caratteristica, segno distintivo di una vita di eccessi “calibrati” come se, cantando, regalasse agli altri una sorta di pozione magica.
Eppure la magia, al teatro “Il Piccolo”, venerdì sera si è consumata, salendo piano da quegli strumenti che – in acustica – hanno accompagnato la voce calda e ricca di sfumature di una delle cantanti più eclettiche del panorama musicale contemporaneo, che con questo suo progetto intitolato Waiting 4 Waits, ha messo a punto un omaggio personalissimo, attraverso un repertorio, con pezzi riarrangiati, nei quali ognuno dei musicisti ha scritto la propria “imbastitura” per poi, cucirla insieme agli altri, dando vita ad un suggestivo quanto passionale viaggio, che nasce dalle note suonate e cantate come straordinario ed affascinante.
Violoncello, contrabbasso e chitarra acustica, sono il tappeto armonico e ritmico sul quale si poggia la voce della Siniscalchi, mentre racconta Waits, a modo suo, traducendo e raccontando pezzi di canzoni, interpretandole prima a parole parlate e poi cantando, spesso ad occhi chiusi, con escursus che vanno da note gravi a note acute, riempite di dettagli raffinati, come alcuni moduli scat.
Un repertorio presentato proprio in Calabria, per la prima tappa del tour durante il quale il quartetto presenta il disco che contiene tra i più famosi brani del cantautore. ClapHand, con la quale apre il concerto, e poi via sulle note di famose canzoni come Icecreams, ChocolatJesus, Alice, o la bellissima BrokenBycicles.
Vellutate melodie, che a tratti prendono il ritmo, grazie alla bravura dei musicisti che accompagnano la Siniscalchi in questo meraviglioso viaggio, cosi come accade con la straordinaria “Telephone call from Istambul”, che – riarrangiata con maestria – diviene quasi un “lasciapassare” per condurre il pubblico nel sound Waits.
Giovanna Famulari, violoncellista di grande caratura artistica e bravissima nel condurre il senso “armonico” dei pezzi, Andrea Colella al contrabbasso, e Massimo Antonietti alla chitarra, hanno reso possibile un progetto nel quale il ruolo di ciascun strumento diviene indispensabile e non solo complementare alla voce, che senza troppi riferimenti, si avvia lungo la struttura musicale, dando vita ad una performance davvero ricercata, capace di creare emozioni sia per intonazione che per interpretazione.
Una scommessa vinta, quella del quartetto che – uguale a nessuno – ha reso speciale un omaggio ad un grande artista, che resta un mondo ricco di atmosfere e di ricordi memorabili.
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