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Il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria ha fatto gli onori di casa alla sesta edizione del MedWorlds-International Conference of Mediterranean Worlds.
L’Unical è partner di questa conferenza internazionale che ha luogo una volta l’anno unita all’Università di Berna, all’Università 29Mays di Istanbul,all’ Università di Malta e al Mediterranean Seminar dell’University of California-Santa Cruz.
Le scorse edizioni si sono tenute ad Istanbul, Cipro, Salerno e Berna.Il programma di questi tre giorni creato grazie al contributo fattivo della Provincia di Cosenza e del gruppo UBI Banca Carime,sono stati caratterizzati dal suggestivo titolo “Symbols and Models of the Mediterranean”.
Il MedWorlds affronta in maniera interdisciplinare tematiche riguardanti la storia, la letteratura e le espressioni artistiche dei Paesi del Mediterraneo,accogliendo studiosi provenienti da tutto il mondo.
I “simboli e i modelli nel Mediterraneo” è il tema scelto per questo appuntamento.Ricco e articolato il programma, suddiviso in 9 sessioni, con oltre 30 relatori provenienti da Università europee,
americane, asiatiche, oltre le due attesissime lezioni magistrali: quella di Sharon Kinoshita, dell’Università della California-Santa Cruz, su “Il simbolico e il pragmatico nel Mediterraneo medievale” e quella di Jean Marie Martin del CNRS-Francia, su “I modelli politici e religiosi nel Mediterraneo medievale”.
Il Rettore dell’Università della Calabria, Gino Crisci, ha illustrato il campus universitario agli ospiti stranieri mostrando le strutture e le numerose potenzialità che l’ateneo calabrese può accrescere.
Dopo il messaggio di benvenuto agli illustri relatori del Rettore dell’ateneo, è seguito il saluto, altrettanto entusiasta, del Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, Raffaele Perrelli,che ha sottolineato come l’interdisciplinarità di una conferenza internazionale come il Medworlds si adatta egregiamente al Dipartimento che dirige, specie per l’offerta formativa erogata e per le peculiarità scientifiche del corpo docente che afferisce al Dipartimento.
Di notevole spessore scientifico tutte le sessioni incluse nel programma: a partire da “Arte del Mediterraneo e simbolismo”, che ha ospitato interessanti interventi su simboli, esseri animati e inanimati, dall’antichità al Medioevo (con interventi di M. Hleunig-Heilmann, S. Voegtle, B. M. Gugolj, D. Tesic-Radovanovic, B. Kutukcuoglu, A. Georgiou, M. Marcos Cobaleda, S. D. Paich). Di grande rilevanza, poi, la trattazione del tema “Simbologia nella letteratura” che, attraverso i testi presentati, ha messo in risalto i miti rivisitati, dalla realtà alla surrealtà, dal passato al presente (con interventi di Y. Sabra, S. Alessi, I. Avsenik-Nabergoj, G. Strano, A. Amoroso, M. Marku). La “Percezione del Mediterraneo” è stata analizzata, invece, attraverso le sue immagini, i suoi colori, gli odori e i suoi culti
(con contributi di V. Lari, T. Fogacci, G. Squillace, M. Bidotti). Attraverso i “Modelli storiografici nel Mediterraneo” si è andati alla ricerca di un’identità, nei termini e nelle parole (con le relazioni di A. Leiduan, J.E. Bernard, R. Berardi, L. Hulin), oltre che nel pensiero (con il contributo di L. Parisoli). Si è parlato anche di “Rappresentazioni di modelli”, individuati ed espressi nell’iconografia, nei testi scritti e nell’architettura (grazie agli interventi di T. Kaffenberger, M. Salerno, O. Caykent).
Infine, ma non di secondaria importanza, il tema “Mediterraneo bizantino”, con le sue sfumature e i suoi simboli (trattato brillantemente da V. Kokkori, D. Peirano, A. Vaccaro, L. Zavagno).
Alla fine dell’evento l’organizzatrice di questa sesta edizione del Medworlds, MariarosariaSalerno, professoressa aggregata di Storia medievale dell’Unical ha espresso un vivo entusiasmo a non fermarsi affermando:“Grazie a questo lavoro abbiamo dimostrato ancora una volta che il Mediterraneo,e in questo caso proprio la Calabria, è sempre stato, e può continuare ad esserlo, il vero punto d’incontro tra culture. La ricerca scientifica e la comunicazione a livello internazionale dei risultati di simili manifestazioni rappresentano un mezzo privilegiato su cui continuare ad insistere.
Mi piace sottolineare anche l’interesse dei tanti studenti che hanno partecipato ai lavori – conclude la Salerno –, oltre l’entusiastica soddisfazione dei relatori che hanno chiesto a noi organizzatori di poter presto istituzionalizzare rapporti e scambi didattico-scientifici tra le Università di appartenenza e il nostro ateneo”.
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