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I Carabinieri del Comando provinciale di Cosenza hanno sgominato una presunta organizzazione criminale dedita allo spaccio di droga con fulcro a Rossano.
Sono undici le persone finite in carcere e altre otto sono ai domiciliari. Inoltre, sono stati eseguiti tre provvedimenti di obbligo di dimora e due obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
I reati contestati, a vario titolo, sono detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, furto, rapina a mano armata, ricettazione.
Tra gli arrestati c’è anche il cognato del presunto boss di Rossano Nicola Acri, catturato dopo una lunga latitanza nel novembre del 2011.
Le indagini sono partite dalla morte per overdose di un giovane, nel mese di ottobre del 2011, e dalle attività investigative svolte sul tentato omicidio di Antonio Manzi e del figlio Francesco, avvenuto nel luglio del 2011.
Gli arrestati nell’ambito dell’operazione “Carambola” sono: Pierpaolo Manzi, Alessandro Manzi, Pasqualino Veronese, Antonio Calarota, Vito Cruceli, Gaetano Morelli, Serafino Guido, Guglielmo Solferino, Mauro Salvatore Pometti, Serafino Scarlato e Cosimo Damiano De Franco, finiti in carcere. Ordine di custodia ai domiciliari per Antonella Caruso, Anthony Brogneri, Marco Gaviano, Francesco Guidi, Antonio La Banca, Loris Schiavelli, Andrea Tocci e Alfonso Russo. Obbligo di dimora per Agostino Catalano e Antonio Visciglia. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Giovan Battista Fragale, Natasha Rizzo e Achiropita Sapia. Una persona è ancora ricercata. Tra gli arrestati, Antonio Calarota, è il cognato del presunto boss di Rossano Nicola Acri.
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