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Il sindaco di San Marco Argentano, Virginia Mariotti, ha convocato per giovedì 26 giugno i sindaci dei Comuni afferenti al distretto socio-sanitario, i capigruppo consiliari e il presidente del Consiglio Comunale per discutere dei problemi legati alla riconversione dell’ospedale e alla sanità territoriale e per istituire un tavolo di concertazione permanente.
Il sindaco Mariotti ha annunciato che i medici di base che operano nella cittadina normanna saranno presto ascoltati e invitati anch’essi a far parte della piattaforma di concertazione, insieme ai rappresentanti degli organismi sindacali.
Il presidio ospedaliero di San Marco, disattivato per effetto del D.P.G.R. n. 18 del 22 ottobre 2010, non effettua più ricoveri dal mese di dicembre 2010.
Il decreto 18 prevedeva la riconversione del nosocomio sammarchese in “ospedale distrettuale”, definito C.A.P.T. (centro di assistenza primaria territoriale) a seguito dell’emanazione del D.P.G.R. n. 34 del 6 maggio 2011. Tanto tempo è trascorso ma a San Marco la riconversione “promessa” non è ancora stata attuata.
La neoletta Amministrazione Comunale intende sin da subito dare priorità alla problematica e annuncia che solleciterà la Direzione Generale dell’ASP, la Regione Calabria e, se occorre, anche il Ministero della Salute, affinché vengano al più presto attivati i posti di RSA medicalizzata – lungodegenza, che dovrebbero essere allocati al terzo piano dello stabile, i cui locali risultano essere già stati adeguati.
Il sindaco, accompagnato dalla Giunta e dai consiglieri di maggioranza, ha visitato l’ospedale e si è soffermato a parlare con numerosi operatori sanitari della struttura.
L’Amministrazione Comunale ha assicurato che si impegnerà sia per sollecitare l’avvio dei lavori di ristrutturazione dell’immobile, sia per chiedere il potenziamento dei servizi di radiologia e laboratorio analisi, al momento attivi solo fino alle ore 20.00.
L’ospedale di San Marco, per oltre venti anni, ha garantito servizi e assistenza di qualità alle popolazioni di un vasto territorio e ha evitato a decine e decine di malati lunghe ed estenuanti code nei pronto soccorsi più vicini.
La Valle dell’Esaro non vuole e non può rassegnarsi alla chiusura di un presidio che ha salvato tante e tante vite, ma chiede che sia tutelato il diritto alla salute delle popolazioni interessate, reclama maggiore considerazione, esige uguali opportunità rispetto agli altri territori i cui ospedali, se pure sono stati depauperati di numerosi servizi, a differenza di San Marco, hanno mantenuto attivo un numero, anche minimo, di posti letto.
Il sindaco Mariotti confida molto nella collaborazione dei Comuni del distretto, che sapranno portare avanti le istanze della loro gente e attivare tutte le sinergie necessarie per dare un nuovo impulso al presidio ospedaliero di San Marco e alla sanità territoriale.
Lavoreremo, con tenacia e perseveranza, per riaccendere la speranza nel cuore di tante persone, soprattutto anziani, che chiedono solo di poter essere curate nel loro territorio.
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