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Un appuntamento annuale per il Sud come Cernobbio. Un “pensatoio” da cui tirar fuori proposte, in cui confrontarsi per indicare strade possibili per lo sviluppo del territorio. A questo sta pensando il Comitato di Presidenza di Confindustria Cosenza che ha realizzato, nelle scorse ore, il secondo incontro sul tema della formazione della classe dirigente.
A qualche settimane di distanza dal confronto con il sociologo e ricercatore Nadio Delai – estensore del Rapporto sulla Classe Dirigente per Federmanager – l’ospite ed animatore del focus è stato Pier Luigi Celli, Direttore Generale ed Amministratore dell’Università Luiss, già dirigente di aziende come Eni, Rai, Omnitel, Olivetti ed Enel.
Nell’introdurre la riunione, coordinata dal Direttore Branda, il Presidente Pastore ha richiamato “la necessità per il Paese di aprire una stagione straordinaria di crescita, uscendo dalle sole logiche emergenziali e puntando ad un progressivo e stabile aumento della produttività, sia degli organismi privati che di quelli pubblici, attraverso proposte dettagliate e concretamente misurabili. Ad iniziare dall’impegno che ogni pezzo di classe dirigente deve assicurare per la formazione di nuova dirigenza”.
“Essa non si forma in vitro, non si crea per magia. E’ un processo impegnativo in cui si ci mette in discussione, si procede per affiancamento, si condividono sensibilità e responsabilità, si aiutano gli altri a crescere ed a maturare esperienze, a saper affrontare gli imprevisti. Un compito che è anche dell’università, luogo in cui oltre allo studio si devono preparare i ragazzi ad essere cittadini consapevoli e maturi”.
Alle parole del Direttore Celli hanno fatto eco quelle pronunciate dal giornalista Filippo Veltri secondo cui “a questa responsabilità sono chiamati tutti, politici, imprenditori, mass media. Quello di cui si avverte la mancanza è una rete in grado di far ragionare insieme questi pezzi di classe dirigente, che al momento sono semplicemente delle diffuse solitudini”.
E se per l’imprenditore Fortunato Amarelli “il problema non sta tanto nella formazione di classe dirigente ma nella scelta della stessa, nel chi viene indicato a ricoprire ruoli delicati per il territorio e per il Paese”, per il giornalista Gianfranco Manfredi “la sensazione di fallimento che si registra oggi è molto più palpabile di solo qualche decennio fa”.
Una sensazione diffusa che trova forma e si sostanzia nelle deludenti classifiche sociali ed economiche a disposizione di tutti.
Il punto di partenza su cui bisognerebbe orientare le politiche di sviluppo per il prossimo decennio è rappresentato, secondo il Dirigente della Provincia di Cosenza Giovanni Soda “dai giovani e dalle donne, i cui indici di disoccupazione in Calabria sono i peggiori dell’Europa a 25 membri”.
Del ruolo anche sociale delle imprese hanno parlato gli imprenditori Stefania Rota, Alfonso Cosentino ed il Presidente della Camera di Commercio Gaglioti, secondo cui “la classe imprenditoriale è quella che sta dimostrando di avere più responsabilità ed è quella che sta garantendo ancora la coesione sociale, che però va sbriciolandosi sotto l’incapacità politica a svolgere il proprio dovere e compito”.
All’incontro con il Direttore Celli hanno partecipato, inoltre, il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Cosenza Paolo Filice, gli imprenditori Giuseppina Bruno, Emilia Carolei, Alfredo Citrigno, Alfredo Fortunato, Menotti, Umberto Mungo, Pietro Nervoso, Aldo Presta, il giornalista Attilio Sabato, la responsabile della Comunicazione di Confindustria Cosenza Monica Perri.
Nei prossimi mesi seguirà un altro incontro, con la volontà di allargare il panel, di non disperdere le energie positive, di confrontarsi per crescere, “mettere a rete le diffuse solitudini”. E appuntamento dopo appuntamento, l’auspicio di Confindustria Cosenza è quello di approdare ad una giornata in cui pezzi di società civile si confrontano e lavorano a delle proposte di crescita, ad un appuntamento annuale che mutui l’esperienza dell’evento di Cernobbio.
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