Questo post é stato letto 27600 volte!
Un colpo pesantissimo alla ‘ndrangheta, alle ecomafie e alla malapolitica. Legambiente Calabria esprime il suo plauso ai magistrati e alle forze dell’ordine per l’operazione che ha portato ieri a numerosi arresti, tra cui il sindaco e cinque assessori del Comune di Scalea.
Secondo gli investigatori, la cosca locale sarebbe riuscita a condizionare il voto e pilotare appalti pubblici, anche e soprattutto nel settore ambiente, puntando a drenare incentivi e finanziamenti pubblici, con la complicità di professionisti, amministratori e politici. Vincoli paesaggistici e urbanistici, lottizzazioni, autorizzazioni e concessioni sarebbero stati sistematicamente violati nel nome di interessi privati. Un modello di gestione della cosa pubblica caratterizzato da clientele e corruzione.
Secondo Legambiente Calabria, il caso Scalea è lo specchio della situazione calabrese.
Per rompere l’assedio delle cosche e restituire dignità al territorio e ai cittadini è necessario proseguire sulla strada della repressione, intensificando i controlli e moltiplicando le inchieste, ma anche riprendere la via della buona politica, della trasparenza e della legalità.
C’è viva preoccupazione, infatti, per le connivenze e le cointeressenze tra il malaffare e la pubblica amministrazione che continuano ad emergere senza sosta. Ecco perché al modello Scalea occorre contrapporre quegli esempi di amministrazione virtuosa, rispettosa della democrazia e dell’ambiente. Per dimostrare che il destino della Calabria non è nelle mani delle cosche della ‘ndrangheta.
Questo post é stato letto 27600 volte!