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All’alba di questa mattina i Carabinieri della Compagnia di Scalea hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare agli arresti domiciliari emessa, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro dal locale Ufficio del G.I.P a carico un uomo classe ‘60, per estorsione ai danni di una cooperativa sociale operante sul territorio scaleota.
L’arrestato già in passato risulta condannato quale membro di un’associazione criminale dedita alle estorsioni ai danni di imprenditori locali operante nell’Alto Tirreno cosentino capeggiata prima dai fratelli, arrestati con la nota operazione Plinius per associazione mafiosa nell’anno 2013, successivamente dal terzo fratello, arrestato durante l’operazione Plinius 2 per i medesimi reati.
La vicenda riguarda una cooperativa che nel maggio 2015 aveva ottenuto l’assegnazione di un terreno comunale concesso in località Pantano nel comune di Scalea allo scopo di creare un orto sociale.
Nell’ottobre scorso alcuni membri di questa cooperativa sono stati ripetutamente avvicinati dall’arrestato il quale preventivamente ha tentato di intimorirli con esplicite minacce finalizzate a farli desistere dal progetto sociale, successivamente ha allontanato dal fondo anche operai del consorzio di bonifica Valle Lao intervenuto per preparare il terreno alla coltivazione.
Alla luce della volontà della cooperativa di non desistere dal progetto avviato, l’arrestato ha più volte minacciato il Presidente facendo riferimento anche a provvedimenti che avrebbe adottato personalmente contro i Carabinieri e i membri della Commissione Prefettizia se qualcuno avesse tentato di occupare quell’area verde, costringendo la cooperativa a formalizzare un atto di rinuncia presso il Comune di Scalea.
L’attività investigativa dei militari dell’Arma ha permesso di ricostruire tutte le fasi dell’evento criminoso oggetto di indagine, raccogliendo elementi sufficienti per l’emissione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare a carico dell’uomo dando la possibilità alla cooperativa di poter proseguire nel progetto avviato.
L’arrestato è stato tradotto in stato di arresto presso il proprio domicilio a disposizione dell’A.G.
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