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Antimafie, non bastano manette e sentenze. Ciò che serve è cultura e lavoro per le nuove generazioni. Ed anche simbologia al contrario. Cinema e finzione, stampa e capacità di trasferire attraverso i media la reale fotografia della Calabria. C’è purtroppo del pregiudizio anche nei prodotti cinematografici. Serve anzitutto decostruire i tabù. La burocrazia spesso è da ostacolo nella lotta alle mafie. L’Auditorium degli Orti MASTROMARCHI è, esso stesso, testimonianza di antimafia sociale.
Sono, queste, alcune delle riflessioni e delle provocazioni, emerse nel corso dell’ultimo dei vis à vis che hanno dato il via alla quarta edizione di SARACINEMA DOC, la rassegna cinematografica dedicata – come spiegato dal regista Giuseppe GAGLIARDI – al documentario capace di raccontare una storia attraverso lo sguardo di un autore.
Dopo il giovane e poliedrico Carmine RECANO, è toccato, nella serata di domenica 29, al giornalista Danilo CHIRICO dell’associazione Antimafie DA SUD insieme al Presidente della commissione regionale anti ‘ndrangheta Salvatore MAGARÒ, salire sul palco dell’Auditorium degli Orti Mastromarchi, insieme a Lenin MONTESANTO, moderatore dei diversi momenti dedicati al dibattito.
Diversamente da quanto ribadito spesso dal Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria Nicola GRATTERI, la ‘ndrangheta, così come tutte le mafie, può essere sconfitta. Sono d’accordo CHIRICO e MAGARÒ. Per entrambi il rimedio sta nella cultura e nell’attività di demitizzazione costante, soprattutto rivolta alle nuove generazioni e che vede del resto lo stesso magistrato della DDA GRATTERI tra quelli più impegnati, da anni.
Mi piace pensare – ha detto MAGARÒ complimentandosi con il Sindaco Mario Albino GAGLIARDI per l’evento socioculturale – ad un’unica Calabria e non ad una che resiste e l’altra che si sottomette al fenomeno della mafia. Lavoro e cultura possono arrivare dove non risultano essere sufficienti manette e sentenze. Perché dove c’è ignoranza – si sa – c’è mafia.
Per CHIRICO – si parla di stampa, prodotti cinematografici e rappresentazioni criminali – non è sufficiente raccontare una storia. Serve decostruire tabu e pregiudizi di cui sono pregni anche molte fiction.
Il dibattito si è concentrato inoltre sui simboli al rovescio dell’antimafia e sulle diverse iniziative intraprese per una sempre maggiore sensibilizzazione. Dall’ANTI’NDRINA, cioccolata confezionata sulla falsa riga dell’aspirina con tanto di posologia e foglietto illustrativo, alle targhe da apporre davanti ai municipi “QUI LA NDRNAGHETA NON ENTRA” o davanti agli esercizi commerciali “IO NON PAGO IL PIZZO”. Per spostarsi poi sulle responsabilità che non risparmiano né la burocrazia nemica dei cittadini ed ostacolo alla lotta contro il fenomeno delle mafie, né la classe dirigente politica, incapace di dare il buon esempio.
SARACINEMA DOC torna GIOVEDÌ 2 AGOSTO, con “Il valzer dello zecchino” di Vito PALMIERI e “Il corpo delle donne” di Marco MALFI CHINDEMI e Lorella ZANARDO.
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