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Se, rispetto al rischio di eventi sismici, per natura imprevedibili cronologicamente e quanto a magnitudo, l’unica arma in mano ai cittadini resta un’accurata e adeguata prevenzione nella gestione dell’emergenza; rispetto ad altri fattori di rischio presenti a Saracena, come quello idrogeologico o di inondazione, che non soltanto prevedibili ma sensibilmente riducibili, il rispetto delle regole di ed un’inversione di tendenza è doverosa e salvifica per tutti.
E’, questo, in sintesi il messaggio principale trasmesso ieri dal Sindaco Mario Albino GAGLIARDI, nel corso dell’ennesimo momento pubblico di informazione sui rischi, le regole da osservare, i luoghi ed i mezzi da preferire, in caso di terremoto. All’affollatissimo incontro, ospitato nella sala consiliare, erano presenti anche il vice sindaco Antonio DI VASTO, gli assessori MONTISARCHIO e GAGLIARDI, il consigliere delegato COVELLO, il capogabinetto BIANCHI, Gianluca VIOLA responsabile cittadino di Lipambiente e Cosimo COVELLI, presidente nazionale LIPAMBIENTE, associazione din protezione civile. – Ogni cittadino – ha spiegato COVELLI – deve pensare al proprio domestico piano di protezione civile, a partire ad esempio dal fissare preventivamente gli armadi a muro, a non preferire le scale (le prime a crollare!), ad avere sotto mano e pronta la borsa di pronto soccorso familiare, individuando già in casa le principali via di fuga verso le aree di attesa. Perché – ha tenuto a spiegare l’esperto di Protezione Civile – i ritardi sono destinati ad arrivare in ritardo e le prime cure vengono espletate nelle tendopoli. Serve – ha scandito – maggiore cultura del volontariato.
Riferendosi esplicitamente agli altri rischi evidenziati nel Piano di Protezione Civile comunale, il Primo Cittadino ha colto l’occasione per ribadire l’invito ai cittadini a considerarsi corresponsabili, nell’evitare piccoli e grandi abusi che riducono la sicurezza di tutti. Serve anzi tutto buon senso – ha rimarcato GAGLIARDI. Serve maggiore autocritica rispetto a comportamenti individuali da bandire, come l’occupazione dell’alveo dei fiumi o anche i parcheggi selvaggi. Abbiamo costruito troppo e male. Bisogna – ha esortato – invertire rotta. L’edilizia selvaggia che già negli anni ’70 aveva arrecato danni irreversibili allo sviluppo di questa cittadina resta uno dei limiti dai quali partire, insieme, maggioranza e opposizione, per individuare convergenze attraverso le quali, oggi, governare la comunità nella peggiore delle crisi internazionali. Ci auguriamo – ha aggiunto – di non dovere essere costretti, come spesso capita nella nostra comunità, a scontrarci per azzerare abusi e prepotenze spesso perpetrate a danno della sicurezza collettiva e della fruibilità di spazi e vie pubbliche. Per il terremoto – ha concluso il Primo Cittadino, annunciando altri 4 momenti pubblici di informazione – serve certamente prevenzione. Ma per gli altri rischi, quella che serve è educazione civica!
COSA FARE DOPO UN TERREMOTO: uscire in strada; raggiungere le aree di attesa previste dal piano di protezione civile comunale; limitare l’uso di telefoni ed automobili alle sole emergenze. Il campo sportivo presso la Scuola materna ed il piazzale della scuola media C.da San Filippo sono state individuate come AREE DI RICOVERO. Sono aree d’attesa per una capienza totale di 3255 persone, invece, oltre al campo sportivo, villa Padre Pio (per 300 persone), Cava di via A.Moro, il centro socio educativo, via Mazzini, piazzale L.Sturzo, Piazza Risorgimento, Parcheggio di via Roma, piazza XX Settembre (capacità 500), Scarano, Madonna della Caten, la Scuola Media, Bivio Nord, Bivio Sud, Zoccalia (capacità 300).
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