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Regionali, i calabresi stanno assistendo a schermaglie sul nulla. Perché votare uno dei cinque candidati governatore? Quali sarebbero le motivazioni per sostenere una delle opzioni in lizza? Cittadine e cittadini ad oggi non lo sanno. Perché non c’è materia sulla quale confrontarsi e scegliere. Contenuti, idee, soluzioni, visioni e, quindi, anche differenze continuano ad essere i grandi latitanti della pseudo-dialettica politica calabrese. Soprattutto in questa penosa campagna elettorale giocata ormai a tavolino, senza sorprese e senza alcuna passione sui grandi temi, sulle vere questioni ed emergenze, ambientali, sanitarie ed occupazionali, e sulle occasioni mancate e da aggredire per lo sviluppo sostenibile di questa terra. Nessuna proposta; nessuna soluzione. Le emergenze sono state solamente strumentalizzate in una campagna elettorale mirata a mantenere o conquistare una poltrona, ma non a servizio del bene comune.
È quanto ha dichiarato il Sindaco di Saracena Mario Albino GAGLIARDI, intervenendo mercoledì 19 presso l’Aula CALDORA dell’Università della Calabria, all’evento su “Forme creative di comunicazione turistica in Calabria”, promosso nell’ambito dei corsi di laurea in “Scienze Turistiche” e “Valorizzazione dei Sistemi Turistico – Culturali”, con il contributo dell’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria” e del Circolo della Stampa “Maria Rosaria Sessa”. Obiettivo del convegno, introdotto ed animato dalla professoressa Sonia FERRARI, presidente dei due corsi di laurea, nonché neo Commissario del Parco Nazionale della Sila, era presentare alcuni interessanti esempi di imprenditorialità e di comunicazione innovativa e creativa realizzati con successo nel settore turistico in Calabria negli ultimi anni.
Complimentandosi con la FERRARI per la riuscita dell’iniziativa e per la grande qualità dei contributi emersi, GAGLIARDI si è detto convinto della necessità, ben evidenziata attraverso tutte le innovative esperienze presentate, di contribuire dal basso ad invertire le errate politiche per i turismi messe sciaguratamente in campo in questi anni dalle istituzioni locali ed in primis dalle giunte regionali che si sono succedute fino ad oggi. Se qualche assessore al turismo dei tanti comuni calabresi avesse partecipato a questo prezioso momento di formazione – ha aggiunto il Sindaco del Paese del Moscato Passito – probabilmente ne avrebbe tratto indicazioni utile rispetto alle proprie attività e alla necessità di narrare i territori e le identità connettendole in modo radicalmente diverso a nuovi mercati e target turistici attraverso le grandi opportunità digitali.
GAGLIARDI ha poi illustrato il percorso seguito a Saracena nella promozione dei turismi: del patrimonio montano, storico-monumentale, naturalistico e paesaggistico, e delle eccellenze enologiche, nel quadro – ha detto – di una visione organica del buon governo della cosa pubblica all’interno del quale la gestione virtuosa ed innovativa dei servizi (ciclo delle acque e dei rifiuti in primis) è condizione stessa di una efficace comunicazione, capacità di fruizione e di accoglienza turistiche.
Purtroppo – è andato avanti – mentre qui si confrontano con progetti e visioni giovani intelligenze per tentare di disegnare un diverso sviluppo per questa regione, fuori da queste aule si assiste ancora una volta ad una corsa inarrestabile al voto clientelare e personale, ai limiti del voto di scambio. Senza alcun confronto su programmi, con le piazze vuote ed alle quali si sono ormai sostituite ristrette riunioni in locali chiusi e protetti, separati dalla vita reale. Dov’è la Politica nuova? A cosa dovrebbero ispirarsi le nuove generazioni? E quale fiducia potrebbero nutrire le tante start-up e le innovative esperienze di questa terra, studenti, giovani ma anche quei pochi sindaci virtuosi che avevo tentato di raccordare e che ancora sperano di poter provare ed investire a queste latitudini? Resta purtroppo abissale – ha concluso GAGLIARDI – la distanza tra chi ha le idee chiare sullo sviluppo di questa regione, da una parte e, dall’altra, una classe politica ed istituzioni culturalmente arretrate e lente. Il 24 novembre, purtroppo, stando così le cose, è molto difficile che cambierà qualcosa
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