Questo post é stato letto 29240 volte!
Sono giornate di intense consultazioni quelle tra gli amministratori del Comune di San Marco Argentano e la dirigenza dell’ASP di Cosenza affinché si possa giungere in tempi brevi ad un chiarimento su quello che dovrà essere il destino immediato del presidio ospedaliero. Mentre troppe voci soliste dicono la loro sul futuro dell’ospedale, senza rendersi conto di creare confusione tra la popolazione, si è tenuta pochi giorni fa una riunione in ospedale, alla presenza dei medici del “Pasteur”, tra il sindaco, Alberto Termine, l’assessore al ramo, Michele Argondizzo, il capogruppo di maggioranza in consiglio comunale, Mimmo Diodato, e il Direttore Sanitario dell’ASP di Cosenza, Antonello Scalzo. Nel corso dell’incontro sono emersi due precisi aspetti della vicenda che coinvolge l’ospedale di San Marco Argentano. Elementi che il Direttore Scalzo ha provato ad illustrare, nell’arduo tentativo di giustificare il repentino e continuo cambio di rotta attuato negli ultimi mesi da Agazio Loiero e dalla Dirigenza Generale dell’ASP circa il ruolo del “Pasteur” all’interno del sistema sanitario regionale. In relazione al varo dell’ultimo provvedimento regionale, a quanto sembra già esecutivo, di riconvertire in Casa della Salute l’ospedale, l’amministrazione comunale di San Marco Argentano, attraverso l’interlocuzione avuta con il Direttore Scalzo, invita il Direttore Generale, Franco Petramala, e il Presidente Loiero a bloccare ogni iniziativa tendente a smantellare la struttura organizzativa delle risorse umane, le apparecchiature sanitarie, gli impianti, i servizi e le Unità Operative del presidio ospedaliero, atteso che tra poco più di un mese nella nostra regione si voterà per eleggere il nuovo governo regionale che, a sua volta, potrebbe guardare con più sensibilità, serenità e giustizia al “Pasteur”. D’altronde, è prassi consolidata sospendere durante la campagna elettorale tutte le iniziative che non rientrano nell’ordinaria amministrazione. Una richiesta legittima quella degli amministratori locali perché, come ha ulteriormente spiegato il Direttore Scalzo ai presenti, l’ospedale non potrà più effettuare ricoveri per pazienti acuti, mentre potrà garantire ancora prestazioni per pazienti cronici in orario diurno. Si è parlato, insomma, delle cosiddette “PAC in day-service”, che tradotto per tutti significa prestazione effettuabile senza ricovero dalle 8 alle 20, modalità estesa alle varie specialità mediche e chirurgiche presenti nell’ospedale. Un’ennesima proposta, ricevuta nell’arco di pochi mesi e che contrasta fortemente con le precedenti, che mostra tutta l’approssimazione e l’inattendibilità delle decisioni della Regione Calabria in materia di sanità pubblica. Scelte politiche attuate in spregio alle richieste di un territorio importante e baricentrico di questa provincia, un declassamento della struttura sanitaria perpetrato attraverso lo scippo di attrezzature sanitarie e trasferimenti di personale qualificato, con il preciso intento di rendere inservibile la struttura tecnica ed organizzativa del “Pasteur”. L’amministrazione comunale chiede, perciò, ai responsabili preposti dell’ASP di Cosenza di mettere l’ospedale nelle condizioni di far funzionare in maniera efficiente i servizi e le unità operative attualmente esistenti, inclusi i servizi in day-service che il dottore Scalzo ha proposto in sede di riunione. Per fare tutto ciò non è richiesto un grande impegno strutturale o umano ed il ritorno economico e di servizio potrebbe essere interessante per entrambi le parti. Si erogheranno così prestazioni utili all’utenza e si contribuirà a rimpinguare le casse dell’Azienda Sanitaria. Allo stesso tempo, però, l’amministrazione comunale ha inviato a Loiero e Petramala un ultimatum, ribadendo il proprio impegno a difendere con ogni forma di lotta corretta, civile e democratica la permanenza e la funzionalità dell’ospedale, convinta che la trasformazione in Casa della Salute sia un grave ed imperdonabile atto di ingiustizia, consumato con cinismo e spregiudicatezza ai danni del popolo di San Marco Argentano e dell’hinterland tutto. Il primo cittadino, infine, ricorda che questa battaglia in difesa del “Pasteur” è un impegno comune che vedrà l’amministrazione comunale vicina a tutte le forze politiche, alle sigle sindacali, all’associazionismo, comitati spontanei dei cittadini e a quanti vorranno impegnarsi per il rilancio dell’ospedale di San Marco Argentano.
ALBERTO TERMINE MICHELE ARGONDIZZO MIMMO DIODATO
Sindaco Assessore alla Sanità Capogruppo di maggioranza
Questo post é stato letto 29240 volte!