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Dopo aver garantito ai cittadini sammarchesi il mantenimento dei benefici economici derivanti dal rispetto del Patto di Stabilità per l’esercizio 2010 del bilancio comunale, il sindaco Alberto Termine e l’assessore al ramo Federico Bruno hanno scritto al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, al Prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro, e al Presidente della Giunta Regionale della Calabria, Giuseppe Scopelliti, per richiamare la loro attenzione sulla difficile situazione che sta attraversando il Comune di San Marco Argentano per effetto delle ultime manovre finanziarie.
Il Comune normanno ha sempre rispettato gli obiettivi annuali del Patto di Stabilità Interno e fin dalla sua istituzione non ha mai registrato debiti fuori bilancio, chiudendo i consuntivi in avanzo di amministrazione. Inoltre, va messo in evidenza che l’Ente non ha mai fatto ricorso ad anticipazioni di cassa e non ha mai registrato sofferenze di cassa.
Anzi, va segnalato all’opinione pubblica calabrese che il Comune può vantare aliquote impositive ai minimi e delle tariffe dei servizi a domanda individuale inferiori ai minimi di legge. Il tutto senza mai istituire l’addizionale comunale all’IRPEF. Le positive condizioni del Comune, senz’altro privilegiate rispetto alle realtà locali circostanti, hanno creato un circolo virtuoso, motivando l’azione amministrativa degli esecutivi succedutisi a procedere sempre nel segno dell’oculatezza.
Non senza registrare sacrifici e rinunce, richiesti per salvaguardare il bene comune e prediligendo la garanzia di servizi essenziali puntuali ed efficienti rispetto a progetti qualificati ma che potevano dimostrarsi dispendiosi di risorse comuni. Di fronte all’attuale normativa, che per il 2011 torna a prevedere un obiettivo programmatico del Patto di Stabilità assurdo e un taglio dei trasferimenti erariali per questo Comune pari a 270mila euro, è evidente che i sacrifici fatti per essere virtuosi risultano paradossalmente vani, poiché non comportano né un alleggerimento del Patto, né un diverso trattamento nei tagli di risorse erariali rispetto a chi virtuoso non è stato.
La domanda che viene posta alle massime autorità del nostro Paese e perché un Comune come quello di San Marco Argentano, che ha mantenuto un bilancio senza sprechi, viene costretto a recuperare un taglio di questa portata? Per di più, con l’aggravante del Patto di Stabilità che limita la spesa corrente. Sembrerebbe non esserci soluzione, se non quella di ridurre drasticamente i servizi essenziali ai cittadini, ovvero lo smaltimento dei rifiuti, il settore idrico, la pubblica illuminazione, l’assistenza scolastica (escludendo materiale di pulizia alle scuole, mensa e trasporto), i servizi sociali, la manutenzione delle scuole, la manutenzione della viabilità comunale, rispetto alla quale gli interventi dell’Ente sono diventati sempre più frequenti, visti gli eventi calamitosi degli ultimi anni.
Per non parlare delle Entrate, visto che il blocco delle aliquote non dà spazi di manovra per la ricerca di risorse. Certamente, il Comune sarà costretto a valutare la riduzione della propria partecipazione ai servizi a domanda individuale e ad aumentare i canoni idrici e della TARSU. Ciò significherà che, in un momento già segnato da una crisi economica grave per le famiglie, saranno paradossalmente proprio queste a dover farsi carico dei costi dei servizi usufruiti, in passato per la maggior parte a carico del Comune. Non è giusto che a pagarne le conseguenze siano sempre i più deboli, i disoccupati o le famiglie numerose.
Se poi consideriamo che dal 2012, per San Marco Argentano, il taglio ai trasferimenti comunali sarà pari a 450mila euro, quali sono le prospettive, se non la completa paralisi dell’azione amministrativa? Come redigere i bilanci di previsione dal 2011? E cosa farà una Giunta per garantire le funzioni primarie ed essenziali alla sua collettività? Sono queste le domande che ossessionano gli amministratori comunali di San Marco Argentano e che vengono rivolte a chi governa questo Paese.
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