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Patto Etico: Termine e Argondizzo si prodighino per la riapertura del reparto di ortopedia del Pasteur
“Per l’incidente accorso al familiare di Fasano ci dispiace. Ma è necessario ricordare che il reparto di ortopedia è stato soppresso già da qualche anno”.
Sono solo e soltanto queste le parole da condannare fortemente, e cioè quelle pronunciate dal Sindaco di San Marco Termine e dall’Assessore alla Sanità Michele Argondizzo in replica alla denuncia del Patto Etico per la Calabria dell’episodio di malasanità di cui è stato triste protagonista il padre del Presidente del Circolo dei Valori Franco Fasano, in quanto parole non certo degne di un’amministrazione comunale che vanta di adoperarsi per garantire il diritto alla salute dei cittadini sammarchesi attraverso la qualità dei servizi erogati, a detta loro, dal Pasteur.
Il dovere di tali rappresentanti istituzionali non può e non deve ridursi ad un semplice dispiacersi e ad un passivo ricordare che reparti che svolgono una funzione fondamentale, come quello di ortopedia, sono stati addirittura soppressi.
Il loro ruolo istituzionale va ben oltre, nel senso che deve consistere nel prestare una maggiore attenzione verso il proprio ospedale, mettendolo in condizione di funzionare al meglio, dotandolo delle strumentalizzazioni diagnostiche minime e delle risorse umane necessarie.
E’ inconcepibile che mi si accusi di mancata conoscenza dei fatti di fronte all’odissea vissuta da un anziano che, a causa di una frattura ad un braccio, ha vissuto un’odissea interminabile, denunciata al Patto Etico per la Calabria.
Le parole pronunciate da Termine e Argondizzo nei riguardi miei e del Presidente del Circolo dei Valori Franco Fasano, mortificano, ancora una volta, la comunità sammarchese, che viene privata progressivamente dei servizi erogati dal Pasteur.
Termine e Argondizzo, anzichè preoccuparsi di sferrare attacchi personali, che a nulla servono se non a declassare la loro posizione istituzionale, che dovrebbe elevarsi ai valori dell’etica e del civile rispetto, avrebbero dovuto impostare la loro replica in termini di adozione di provvedimenti diretti a scongiurare il verificarsi di simili e intollerabili vicende, nonché offrire il loro accorato e vigoroso sostegno al familiare di Fasano, come generale esempio di cura e di protezione del malato.
E’ importante considerare, a tal proposito, che alcuni amministratori di San Marco, quali lo stesso Assessore alla Sanità Michele Argondizzo e il consigliere comunale Mimmo Diodato operano proprio all’interno del nosocomio in questione, e, di conseguenza, potrebbero agevolmente attivarsi per il miglioramento della struttura, al fine di scongiurare qualsiasi probabile ipotesi di conflitto d’interessi.
Non possiamo continuare ad assistere inerti al depauperamento dell’ospedale; le istituzioni locali devono divenire espressione delle esigenze dei cittadini, sollecitando i vari livelli istituzionali a farsene carico e a tutelarle nelle sedi decisionali.
Il Pasteur è un esempio di ospedale che svolge un’importante funzione sanitaria e sociale sul territorio. Esso rappresenta uno degli anelli fondamentali di congiunzione fra la rete dei suoi servizi sanitari e gli altri ospedali, e, pertanto, va reso adeguato e rispondente alle reali esigenze del territorio.
Alla luce di ciò, invitiamo Termine e Argondizzo, unitamente ai vari rappresentanti dell’Amministrazione sammarchese, ad unirsi al Patto Etico per la Calabria e al Circolo dei Valori per una battaglia comune a difesa del Pasteur, che tenga in debito conto quanto accaduto al familiare di Fasano e che metta al centro delle sue priorità la riapertura del reparto di ortopedia.
Cosenza, 18 Settembre 2010
Avv. Filomena Falsetta
(Patto Etico per la Calabria)
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