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San Marco Argentano onora le vittime delle Foibe nella Giornata del Ricordo. Ad annunciarlo è l’assessore alle politiche giovanili Glauca Cristofaro che dei martiri italiani vuole commemorarne il sacrificio proprio nella giornata del 10 febbraio, così per come istituito il 30 marzo 2004 attraverso la promulgazione della legge nazionale n. 92.
“Questa amministrazione vuole rendere onore a tutti quei nostri compatrioti che hanno perso la vita in quella tragica pagina della follia umana o che hanno dovuto subire l’esilio dalla propria terra. È nostro dovere – dichiara l’assessore Cristofaro –, come uomini di buona volontà e come amministratori responsabili di questa società, mantenere alta l’attenzione su questo avvenimento, anche per promuovere una memoria condivisa che unisce l’Italia e gli italiani.
Questo momento non vuole e non deve essere un modo per aggiustare le cose, come dice qualcuno, o per pareggiare i conti verso un certo tipo di vittime rispetto alla Giornata della Memoria, che invece denuncia i crimini nazisti. Noi vogliamo vivere con commozione e rispetto istituzionale questi tragici momenti storici perché affermiamo il diritto di raccontare la verità e di poter rendere giustizia a degli altri cittadini italiani che hanno subito una vera e propria epurazione etnica. Dobbiamo combattere l’indifferenza o la selezione dei crimini da condannare, impegnandoci a raccontare responsabilmente e con coraggio una storia diversa, una terribile verità che per troppo tempo è rimasta lontana dalla didattica e dalle pagine dei libri di storia, oltre che in tutte le espressioni culturali e artistiche di questo Paese”.
L’assessore Cristofaro, infine, richiamando un intervento del senatore Maurizio Gasparri, conclude così la sua nota: “Le tragedie di una Nazione non devono essere momento di divisione, ma occasione di unità, per ritrovare quei sentimenti che fanno di un popolo una Patria. Al grido di giustizia e di dolore, che quelle migliaia di italiani ci lanciano dal fondo di un pozzo, noi italiani dobbiamo rispondere. Lo dobbiamo per amore della verità, della storia ma soprattutto dei giovani. Una memoria mutilata, manipolata, non sarà mai capace di generare una Nazione veramente libera e democratica. Una Nazione si fonda sul ricordo, sulla lezione del passato. È nel ricordo delle proprie vicende storiche, nella loro analisi critica, anche se a volte dolorosa, che si forgia la coscienza critica di un popolo”.
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