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“Quando un Poeta e un Pittore si incontrano, succedono cose strane”. Questo è il tema del nuovo happening culturale promosso dal centro enoculturale “Le Baccanti” di San Marco Argentano (CS). La mostra collettiva, denominata “L’esatto contrario”, organizzata e promossa da Alessandro Brusco e Tiziana Russo, sarà esposta per alcune settimane nelle suggestive sale del centro winery e viveyard e si inaugurerà oggi alle ore 20.30, alla presenza dell’artista Maurizio Esposito e del pittore Angelo Gnoato.
Nel corso della kermesse, il poeta amalgamerà le sue poesie e le sue “frasi di ghiaccio” a scatti fotografici e a paesaggi inventati. Questa eclettica collana di opere improvvisate sul posto sarà esposta sotto il titolo “Poesie a Colori”. Contemporaneamente, il pittore riporterà su tela e su ceramica un contesto a lui familiare e vissuto, fondamentalmente semplice e genuino.
Il Poeta e il Pittore hanno scelto questo percorso comune per certificare che l’Arte può esistere e coesistere aldilà di ogni passata esperienza, a patto che sarà esposta per alcune settimane si costruisca insieme un futuro. “La pittura è una poesia muta, e la poesia è una pittura cieca, e l’una e l’altra vanno imitando la natura quanto è possibile alle loro potenze, e per l’una e per l’altra si può dimostrare molti morali costumi, come fece Apelle con la sua Calunnia”.
Questo è quanto venne scritto nel Trattato della Pittura da Leonardo da Vinci. Nel primo secolo avanti Cristo, invece, quando Orazio scrisse una delle sue massime più intriganti – Ut pictura poesis, la poesia è come la pittura -, il poeta latino non poteva immaginare che quelle sue parole avrebbero costituito, venti secoli dopo, la base per una discussione ancora aperta sul rapporto specifico tra poesia e arti visive e, più in generale, tra linguaggi verbali e comunicazione mediatica.
Ciò che Orazio voleva dire era in un certo senso condivisibile anche dagli uomini della sua epoca, giacché un buon poeta riesce a dare concretezza alle cose attraverso quell’astrazione verbale che dalle cose è apparentemente distante, così come un buon pittore può esprimere con i suoi mezzi quell’aura concettuale che sembra più connaturata alle qualità della parola. Tra poesia e arti visive, almeno nella tradizione occidentale, rimane sempre, e comunque, un certo distacco drammatico. Di tutto questo, mentre gli osservatori degusteranno i prodotti tipici locali, accompagnati da un calice di buon vino calabrese, si potrà parlare sedendo al tavolo del migliore centro enoculturale della Valle dell’Esaro.
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