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Nella serata dell’11 Agosto a San Giovanni in Fiore (CS) si è svolto il dibattito “La sanità calabrese tra tagli, chiusure e silenzi“.
Si è parlato dell’attuazione del piano di rientro, evidenziando che il disavanzo è passato dai 30 milioni dello scorso novembre ai quasi 70 di luglio. A riguardo si è espresso Gianluigi Scaffidi, consigliere nazionale di Anaao Assomed, che “denuncia” la mancata attivazione degli ospedali di Trebisacce e Praia a Mare.
Il cardiochirurgo Pasquale Fratto ha sottolineato che in altri comuni d’Italia esiste un profondo legame tra l’ospedale e il luogo, in Calabria questo legame è quasi inesistente.
Attilio Renzulli, anch’egli cardiochirurgo, in seguito alla sua estromissione da primario della Cardiochirurgia dell’Università di Catanzaro, ha affermato:”gestione affaristica della sanità da parte della politica e dei poteri forti, sicuramente non mafiosi”.
L’avvocato Monteleone afferma che è necessario aprire gli occhi e provare a regire mentre il giornalista Emiliano Morrone dice che “le riforme costituzionali non servono a nulla e sono funzionali ai tagli progressivi imposti dai poteri finanziari”
Il diritto alla salute, secondo Morrone, non può dipendere dal pareggio di bilancio.
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