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Comunicato di Vincenzo Sacco, segretario cittadino di Forza Nuova Cosenza:
“Quanto il sindaco Occhiuto vuole compiere riguardo alla problematica relativa allo smantellamento della tendopoli dei rom è un qualcosa di veramente aberrante e suona come un vero e proprio schiaffo morale e materiale alla popolazione cosentina. Non possiamo infatti accettare una liquidazione economica cosi cospicua a favore della comunità rom,600 euro a nucleo familiare più altri 300 per ogni componente della famiglia che occupa il Ferrhotel,mentre in città il tasso di disoccupazione continua a salire e le fasce sociali più deboli soffrono la crisi economica come non mai. Davvero paradossale questa vicenda ed il modo di gestire che sta avendo l’Amministrazione comunale,che prima spende ingenti soldi pubblici per realizzare la tendopoli dove sistemare le famiglie rom,poi ne vuole impiegare altrettanti per la rimozione della stessa,tutti soldi sottratti alle politiche sociali di cui dovrebbero beneficiarne solo i cittadini di Cosenza. A tal proposito avrei da chiedere al Sindaco Occhiuto che fine fanno i fondi europei che attraverso il Ministero giungono ai comuni e che servono proprio per l’assistenza a questa comunità allogena? Solo quelli dovrebbero infatti essere impiegati per la sistemazione dei rom in città lasciando cosi liberi quelle residue ormai risorse economiche per le famiglie italiane in evidente stato di indigenza. Ancora al Sindaco chiedo come mai,una delibera cosi importante e che parla di uno stanziamento economico cosi cospicuo non è stata fatta passare attraverso l’approvazione del Consiglio Comunale? La condotta del Sindaco e di tutta l’Amministrazione comunale non è trasparente e la gestione della problematica rom finirà per pesare come un macigno sulle casse comunali,Forza Nuova chiede pertanto l’immediato ritiro della delibera numero 75 del 25 settembre, coi fondi già ai rom destinati il sindaco Occhiuto potrebbe fornire alla stessa comunità rom i mezzi necessari per far si che gli stessi lascino il suolo cosentino e si mettano in marcia per altre città o meglio altri Stati, riprendendo cosi la loro vera natura di popolazione apolide e nomade,senza che la politica contribuisca con continui foraggiamenti,anche spesso illegali,a farli diventare stanziali. “
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