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Sarà Giulio Rapetti, noto al grande pubblico come Mogol, ad impreziosire la programmazione socio-culturale estiva 2016 della Città del Codex. Il grande Autore della musica italiana, ospite da qualche giorno a Rossano, sarà il protagonista di un evento di qualità fuori programma, mercoledì 10 agosto alle ore 21.30 nel Chiostro di Palazzo San Bernardino, nel cuore della Città alta. Ad anticipare la notizia nella giornata di ieri (domenica 7 agosto) è stato il Sindaco Stefano Mascaro alla presenza dello stesso Mogol intervenuti entrambi, all’Auditorium Alessandro Amarelli, alla presentazione del libro #IODAMORENONMUOIO del giornalista Arcangelo Badolati, nell’ambito della rassegna Estate al Museo 2016 promossa dal Museo Storico della Liquirizia.
Ad accompagnare l’Autore che ha contributo forse con maggiore respiro alla musica leggera italiana sin dai primissimi anni Sessanta sarà il famoso pianista Giuseppe Barbera il quale, alternando momenti di confronto sulla genesi di alcune fra le più note canzoni italiane, i cui testi spesso non vengono neppure associati a Mogol, eseguirà ed intonerà insieme al Maestro pezzi della memoria musicale e artistica nazionale come Acqua Azzurra, Acqua Chiara o Il mio canto libero di Lucio Battisti o Insieme di Mina. A stimolare Mogol sarà il giornalista de Il Messaggero Antonio De Florio.
Barbera, apprezzato e famoso, tra le diverse tappe del suo brillante curriculum, per aver partecipato più recentemente come direttore d’orchestra per Arisa (con la canzone Guardando il cielo) al Festival di Sanremo 2016 vanta una collaborazione più che ventennale con l’Autore del quale è uno dei suoi primi allievi al Centro Europeo di Toscolano (CET), la Scuola fondata nel 1992 dallo stesso Mogol, con lo scopo di valorizzare e qualificare principalmente nuovi professionisti della musica pop, persone sensibilizzate all’importanza della cultura popolare e alle esigenze etiche della comunicazione. Riconosciuto come Centro di Interesse Pubblico dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali per la sua unicità a livello nazionale, il CET è Centro di Eccellenza Universitario della Musica Popolare.
Insieme alla partecipazione di Roberto Vecchioni nella Notte del Codex ospitata anch’essa nel Chiostro di Palazzo San Bernardino – fanno sapere gli assessori al turismo ed alla cultura Aldo Zagarese e Serena Flotta – questo autentico omaggio alla Città di Rossano da parte di chi viene oggi considerato il più grande e importante autore italiano di testi di canzoni è destinato a diventare uno fra i momenti più importanti e emozionanti del calendario estivo 2016 della Città e del territorio.
Ricordato per il lungo e fortunato sodalizio con Battisti, il contributo di Mogol alla cultura italiana attraverso la musica pop è stato decisamente molto più ampio. Infatti, dai primissimi anni ’60 a tutt’oggi, vanta oltre millecinquecento canzoni pubblicate e grandissime collaborazioni. Dal primo Festival di Sanremo vinto con la sua “Al di là” da Luciano Tajoli fino al recente evergreen “L’emozione non ha voce” (una delle più grandi hit di Adriano Celentano), Mogol ha da poco festeggiato 50 anni di successi (oggi, spettacolo itinerante). Ha condiviso la sua creatività con moltissimi artisti, fra cui Tony Renis, Gianni Bella, Morandi, Cocciante, Mango, Mina, Vanoni, Minghi; ma anche, Patty Pravo, Bruno Lauzi, Equipe 84, Dik Dik, PFM, Bobby Solo, Umberto Tozzi e persino Luigi Tenco, Renato Zero, Gigi D’Alessio, Rino Gaetano. Oltre ad aver in passato fondato una propria casa discografica, la mitica Numero Uno di Battisti, Formula 3 e tanti altri, è anche il primo e unico autore nella storia a firmare un album in copertina insieme agli interpreti (Mogol/Audio 2), nonché l’unico autore ad avere avuto il piacere e l’onore di consegnare un premio che porta il suo nome, da lui stesso presieduto e istituito in collaborazione con la Regione Val d’Aosta, dedicato ai migliori testi per canzoni pop. Premio vinto, fra gli altri, da Jovanotti. Quella di Mogol – si legge sul profilo dell’Autore presentato sul sito del CET – è una storia che sembra ormai leggenda, ma che continua ogni volta nella semplice e sincera fotografia di una canzone, fatta di emozioni, pensieri e parole.
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