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Giapponesi, americani, russi, francesi, svizzeri, tedeschi e turchi alla scoperta della Città del CODEX. Ecco la “primavera rossanese”. Il centro storico letteralmente preso d’assalto da turisti di tutto il mondo. Un via-vai multietnico, a spasso tra monumenti, identità, tradizioni ed eccellenze enogastronomiche. Natalino SCINO, guida ufficiale per la Città d’arte: il 2012 l’anno del boom. Senza dubbi.
Da marzo, con le scolaresche provenienti da tutto il territorio, in visita d’istruzione a Rossano, dall’area della Sibaritide e del crotonese; ai mesi più caldi di giugno, luglio e agosto, quando tra le strade della città alta è possibile riconoscere tra le facce note e meno note dei residenti, i volti nuovi dei “forestieri”.
Mai come quest’anno – dichiara SCINO – si è registrato un così alto incremento di visitatori. 3, a volte 4, gruppi a settimana. Composti da una cinquantina tra uomini e donne. Di tutte le età: dai 20 ai 60 anni. Differenti per cultura e provenienza, ma accomunati dallo sguardo di meraviglia e stupore davanti al patrimonio monumentale e paesaggistico di Rossano.
Dalla Cattedrale che custodisce l’immagine dell’Achiropita, al Codex Purpureus, dal San Marco ai palazzi nobiliari, dalla liquirizia Amarelli al Patire. È, questo, il percorso che SCINO, rossanese di 29 anni, che parla alla perfezione francese, inglese e russo (quest’ultima lingua imparata da autodidatta), compie, accompagnando i gruppi di visitatori.
Dove dormire e mangiare, cosa vedere e assaggiare. Sono le altre informazioni che, rigorosamente in lingua, la guida offre a chi si rivolge al nuovo sportello informativo di Piazza SS. Anargiri, istituito da qualche mese, insieme a quello situato sul lungomare, dall’assessorato al turismo guidato da Guglielmo CAPUTO.
Banditi caos e approssimazione. Ecco la vera ragione del boom di presenze. Sarà per la migliore organizzazione messa a punto dall’assessorato al turismo – ipotizza SCINO – sarà perché si è, finalmente, sviluppata nei villaggi turistici la tendenza a portare fuori dalle proprie strutture gli ospiti per far conoscere il territorio; fatto sta che non si vedono più turisti spaesati ed a zonzo. L’idea che il turista si fa di Rossano – sottolinea – è di una città che guarda, con attenzione, al visitatore. Senza lasciare nulla al caso. Una Città d’arte, non un paesino o un borgo; un centro storico grande, importante, autorevole, noto per ciò che custodisce di unico al mondo e che ha tutte la carte in regola per emozionare l’ospite.
Curiosità – Un gattino sulla scala di una casa; una treccia di peperoncini attaccati al davanzale di un balcone; i particolari di una porta; i panni stesi al sole. In una parola, l’identità. Ecco cosa preferiscono immortalare, oltre ai monumenti, i turisti stranieri rispetto a quelli italiani. Questi ultimi, la maggior parte provenienti dal nord Italia, spesso, rispetto ai colleghi provenienti dalle altri parti del mondo, sembrano meno attenti, ma rimangono comunque stupiti per i tesori custoditi dal centro storico che prima non conoscevano.
Del CODEX si è parlato in una lezione presso il Corso di filologia dell’Università di Jaroslavl, città della Russia, dopo che un gruppo di ricercatori era stato in visita presso il museo diocesano s’arte sacra. Un gruppo di francesi ha improvvisato, invece, all’interno dell’abazia del Patire, un coro gospel. – Insomma. È una Rossano che parla tutte le lingue del mondo quella che emoziona e che attira sempre più turisti.
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