Questo post é stato letto 36460 volte!
Gli studenti dell’Istituto di istruzione superiore Itas – Itc di Rossano hanno vissuto un’interessante esperienza formativa. Sono stati protagonisti della simulazione di un processo penale. L’attività è iniziata già da qualche mese. I ragazzi, durante le ore curriculari, hanno studiato in classe i processi penali e civili, quindi, i vari reati e, in particolare, quelli specifici sullo spaccio di sostanze stupefacenti. Lo studio si è soffermato particolarmente sui processi penali minorili. Le attività non si sono fermate soltanto all’aspetto teorico. Anzi. Sono andate ben oltre. Infatti, grazie a un’azione sinergica con il Tribunale dei minori di Catanzaro, la scuola guidata dal dirigente scolastico Maria Gabriela Chiodo, ha avuto la possibilità di interagire con il Presidente del Tribunale dei Minori, dott. Luciano Trovato e il suo staff. Non basta. Ai giovani allevi è stato permesso di visitare la cittadella minorile, fra cui le stanze di prima accoglienza, e, soprattutto, è stata offerta loro l’occasione di mettere in pratica ciò che avevano studiato sui libri con il supporto quotidiano dei propri insegnanti.
I ragazzi, infatti, grazie al valido coordinamento fra Tribunale e scuola a cura del dottor Fratesco Eboli, si sono recati presso il Tribunale di Catanzaro dove hanno simulato un processo penale. Due i gruppi, in due diversi momenti: nello scorso mese di ottobre sono stati cinquanta gli studenti, accompagnati dagli insegnanti Rossella Scaramuzza, Bianca Favaro, Elvira Cossutto e Salvatore Battaglia. La selezione è avvenuta fra gli alunni più bravi e motivati e fra ragazzi con bisogni educativi speciali di tutte le prime dei vari indirizzi. Nei giorni scorsi, invece, sono giunti a Rossano il dott. Miceli e la dott.ssa Marzullo, funzionari dello stesso tribunale catanzarese, i quali, nell’aula magna dell’Itas Itc, hanno interagito con gli studenti. Infine, lo scorso 21 marzo vari ragazzi delle classi seconde, accompagnati dai docenti Antonio Campana, Antonio Mazzieri e Gaetano D’Amato, sono stati ospiti presso il Tribunale situato nel capoluogo di regione. L’intero progetto, la cui docente referente è la professoressa Rossella Scaramuzza, è stato denominato “Ciak: un processo simulato per evitare un vero processo”.
Da gennaio l’iniziativa è diventata un progetto patrocinato anche dal Miur Nel corso della simulazione gli studenti hanno avuto l’occasione di imparare che il Tribunale non è solo un luogo punitivo, ma anche di tutela e protezione. Dopo la visita alla Cittadella minorile, gli studenti hanno indossato la toga e, per un giorno, si sono messi nei panni del giudice, del pubblico ministero, della difesa, dei testimoni, dell’imputato e del cancelliere. Hanno fatto requisitorie e arringhe, fino alla proclamazione della sentenza. Un modo diverso di fare scuola: apprendere dal vivo e da protagonisti. Considerato l’entusiasmo, si sta già considerando la possibilità di ripetere l’esperienza con gli studenti delle altre classi
Questo post é stato letto 36460 volte!