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Il dato nazionale, emerso nei giorni scorsi attraverso la prestigiosa indagine della Fondazione Agnelli pubblicata sul Corriere della Sera in base alla quale il liceo classico San Nilo di Rossano, classificatosi al 4° posto è l’unico liceo calabrese entrato nella classifica delle migliori scuole del Paese, rappresenta un momento di autentica soddisfazione per l’intera comunità, per il territorio e per la stessa regione Calabria.
Si tratta, infatti, di un riconoscimento importante e oggettivo che giunge da istituzioni autorevoli e sulla base di altrettanto autorevoli analisi. È un risultato, certamente conquistato dalla preparazione e dalla capacità di studio acquisite e dimostrate dagli studenti di questa storica istituzione, ma, la cui soddisfazione inorgoglisce, insieme alla comunità scolastica territoriale, la società civile tutta.
È del tutto evidente, alla base di questo riconoscimento odierno, il peso e l’importanza dell’impegno e del lavoro consolidatosi nel corso dell’intera storia di questo istituto. Non si può non far menzione, nell’ambito di questa riflessione, al ruolo svolto e al prezioso contributo dato per decenni dato, nel suo unanimemente apprezzato ruolo di preside, dal direttore dell’Università Popolare Prof. Giovanni Sapia.
Associare alla città di Rossano, come è stato fatto in questi giorni sulla stampa nazionale l’immagine di una scuola di qualità, capace di formare adeguatamente la classe dirigente del domani, se da un parte indubitabilmente gratifica, dall’altra costituisce un ulteriore stimolo per tutti a continuare a considerare la cultura, la formazione, la meritocrazia e l’investimento didattico nelle nuove generazioni la principale strada da seguire, istituzioni e società insieme, per costruire sul proprio territorio le condizioni di uno sviluppo sostenibile e di sempre maggiore qualità della vita.
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Mi spiace infrangere sogni di gloria, ma le classifiche della Fondazione Agnelli sono assai instabili e inaffidabili: nelle classifiche del Piemonte, ad esempio, vi sono scuole che da un anno all’altro arrivano a guadagnare o a perdere più di 50/60 posizioni in classifica. Inoltre sono pochissime le scuole che sono, in modo statisticamente significativo, sopra o sotto la media. Per cui non stupitevi se l’anno prossimo vi troverete in un punto totalmente diverso della classifica…