Rossano (CS), il CO.RI.C.E.R. sull’economia calabrese

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Riceviamo e pubblichiamo:
Gian Antonio Stella, il famoso giornalista, alcuni anni fa sul Corriere della Sera metteva a confronto l’economia di due cittadine con lo stesso nome ma dalla storia totalmente diversa: Rossano Veneto, in provincia di Vicenza, circa 8.000 abitanti, economia fiorente, ottimo reddito pro capite e praticamente nessun disoccupato e Rossano, in provincia di Cosenza, circa 40.000 abitanti, economia ansimante, modesto reddito pro capite (sebbene in presenza di una grossa fetta di ricca borghesia) ed oltre il 25 % di disoccupati, nonostante il periodo di riferimento fosse quello in cui la centrale dell’ENEL dava un ampio sbocco ai tanti giovani locali.
Più volte abbiamo avuto il dubbio che la differenza tra la Rossano vicentina e quella calabrese derivasse dai rispettivi amministratori. Dopo l’uscita estemporanea dell’onorevole Dima, dubbi non ne abbiamo più. È proprio così. Ma dove vive Dima? Ma quali dati ha per affermare ciò che dice? L’onorevole è uno che viene dalla base, uno che nel passato è stato spesso al fianco della gente comune, della gente che ha bisogno di lavorare.
Una volta eletto però ha imparato la parte peggiore della politica.È diventato un parolaio, si erge spesso a conoscente di tutte le scienze di questo mondo e nega il confronto aperto e democratico a quanti gli chiedono di decidere dopo essersi informato ed aver visto con i propri occhi.I suoi compagni di coalizione, in Veneto, si battono per evitare la perdita di un investimento importante, come quello della trasformazione di Porto Tolle ed arrivano a cambiare una legge regionale in pochi giorni; a Rossano il sindaco Antoniotti, dell’area politica di sua estrazione, convoca e fa le nottate, insieme alle parti sociali ed all’azienda che potrebbe investire come a Porto Tolle, per risolvere un problema lavorativo a dieci persone, ma che potrebbe ripresentarsi ancora più minaccioso in un futuro molto prossimo; il presidente Scopelliti, sempre dell’area politica a lui cara, auspica un tavolo di concertazione con tutte le parti sociali e politiche per decidere il futuro di un impianto ormai fatiscente, poco produttivo e con poche unità lavorative e lui cosa fa?
Come direbbe il principe de Curtis, in arte Totò, “tomo tomo, cacchio cacchio” esce allo scoperto e se la prende addirittura con la sua coalizione, intesa nella massima espressione del governo centrale, che nella manovra economica inserisce, a suo dire, alcune “paroline” che favorirebbero le riconversioni delle centrali come quella di Rossano. A dire il vero il “nostro” inserisce anche una fantomatica centrale ENEL di Saline Joniche tra quelle potenzialmente riconvertibili, dimostrando di non conoscere neppure di cosa parla.
A Saline, infatti, non c’è mai stata una centrale ENEL. La cosa simpatica di questa vicenda è anche un’altra: Dima fornisce l’assist e subito c’è chi, in rappresentanza di se stesso, prende la palla al balzo garantendo “discese in piazza” se non si cancella la riconversione della centrale ENEL di Rossano. Ma secondo questi signori, noi cosa faremo? Aspetteremo di essere lasciati un mezzo ad una strada, senza una prospettiva di lavoro serio ed onesto e staremo supini a chiedere l’elemosina? CI BATTEREMO PER UN LAVORO SERIO E DIGNITOSO. Lo abbiamo sempre detto e lo ripeteremo fino all’infinito. Dima e quelli come lui difendono i ricchi di questo territorio.Se arriva uno sbocco lavorativo serio e duraturo come faranno a continuare a pagare quattro centesimi i lavoratori che, per necessità, sono costretti ad accettare paghe da fame ed orari da schiavi imposti dai novelli caporali? Caro onorevole, se hai ancora un briciolo di amor proprio, fai un bel bagno di umiltà e studiati i progetti, vai a vedere con i tuoi occhi gli altri impianti simili e poi cerca di aiutare la tua gente, quella che ti ha eletto al parlamento di questo Paese, a trovare la dignità di un lavoro vero.

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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