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La ricerca di idrocarburi non può e non deve essere motivo di scempio e di devastazione di interi territori ed ecosistemi. In un mondo che vira, e auspicabilmente virerà in maniera molto più massiccia nel prossimo futuro, verso le fonti energetiche alternative e pulite è inconcepibile il carattere di preminenza assegnato alla ricerca e allo sfruttamento del petrolio dalla normativa nazionale. Lo “Sblocca Italia” delinea un quadro energetico nazionale retrogado e dal sapore antiquato che ci porta indietro di decenni rispetto ad altri paesi europei. Si profila uno “Sporca Italia”, dunque, e come ambientalisti non retrocederemo di un passo dalla difesa del nostro mare e dei nostri territori che alcuni vorrebbero sacrificare in nome di una politica energetica vecchia e dannosa. E’ con piacere che prendiamo atto di non essere soli in questa vicenda dato il proliferare di comitati e associazioni che chiedono a gran voce di fermare lo scempio in atto. E se a quanto pare la Regione ha impugnato la legge davanti alla Corte Costituzionale questo non deve essere considerato un risultato ma un punto di partenza in una battaglia che non ci possiamo permettere di perdere. I Verdi rossanesi chiedono a gran voce al presidente Oliverio e ai vertici regionali di opporre un netto rifiuto alle richieste già pervenute da parte di alcune compagnie petrolifere. Il termine del 30 marzo è vicino e non vorremmo che le pastoie politiche che al momento stanno arginando l’azione amministrativa regionale portino a sottovalutare l’importanza della questione. Non vogliamo trivelle davanti alle nostre coste, non vogliamo rischi di bombe ecologiche nel nostro mare. E se il progetto dovesse sciaguratamente andare avanti saremo in prima fila insieme a tutti coloro che hanno a cuore la nostra terra, il nostro mare, il nostro ambiente.
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