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Tentare di far passare la tesi, così come ha fatto qualche sedicente movimento, che il centro destra rossanese sarebbe contrario alla differenziata, per incomprensibili ragioni di speculazione privata, oltre all’evidente delirio che anima qualche esagitato, testimonia sia la sconoscenza delle questioni e del territorio, sia il clima di odio al quale si vorrebbe costringere il confronto sul responsabile governo delle emergenze e, più in generale, sul futuro sostenibile di questa zona. Da certi pulpiti autoreferenziali non può giungere alcuna lezione.
A qualche giovane urlatore di professione basterebbe soltanto frequentare e conoscere meglio il territorio che pur dice di difendere.
Si accorgerebbe con facilità, soprattutto nell’imminente fase estiva, del diverso approccio al governo responsabile della questione rifiuti, a partire anche, ma non solo, dal maggiore o minore livello della differenziata, dove effettivamente praticata.
E constaterebbe subito, senza nessun equivoco o dubbio, che per il centro destra rossanese e per la classe dirigente che governa questa Città, non soltanto la raccolta differenziata, praticata, promossa, diffusa e sostenuta con ogni azione, ma la tutela stessa dell’ambiente a 360 gradi, sono priorità assolute e quotidiane, sulle quali si fanno scelte chiare, si investono risorse ed energie consistenti e quasi sempre derivanti dal già ridotto bilancio comunale.
Dalla tutela del decoro urbano alla pulizia di torrenti, dalla prevenzione degli incendi in montagna all’impegno senza precedenti per la realizzazione del depuratore consortile dell’Area Urbana, dalla guerra aperta e quotidiana all’abbandono selvaggio di ingombranti e dell’amianto all’individuazione e bonifica sistematica di discariche abusive, dalle numerose azioni congiunte a sostegno e per l’aumento del tasso di differenziata in Città alla pulizia del litorale ed alla riqualificazione di aree verdi e spazi pubblici, la visione e la direzione intraprese dall’Esecutivo guidato da Giuseppe ANTONIOTTI restano chiare, inattaccabili, semmai da imitare, sicuramente non degne delle accuse false ed infondate, contenute in qualche sproloquio letto in questi giorni sulla stampa.
Allo stesso modo, respingiamo il populismo demagogico a proposito delle responsabilità storiche di quanti hanno ridotto la sanità calabrese nelle pessime condizioni in cui è ora. Attribuire anche alla classe dirigente ed al centro destra rossanese le colpe della distruzione della garanzia stessa del diritto alla salute, dopo anni di sprechi, clientele e dopo la militarizzazione delle aziende sanitarie, compresa quella di Rossano, da parte del centro sinistra regionale e locale, è puro delirio che qualifica e distingue certi pseudo-movimenti e forse anche certe piazze a senso unico.
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