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Clementine, promuovere il biologico. “UNA SCELTA BIO, UNA SCELTA AL FEMMINILE”. È il titolo che riassume lo speciale che il mensile TERRA NUOVA, nel numero di GIUGNO, fresco di stampa, dedica alle clementine della Valle del Colagnati, prodotte dalla BIOSMURRA di Rossano.
Firmano il pezzo dedicato alla passione e all’attività delle sorelle Cristiana e Marina SMURRA, le giornaliste Martina RAFANELLI e Giulia RAINERI. Le colonne dedicate all’attività imprenditoriale tutta al femminile, rossanese, sono corredate da una foto che ritrae le stesse, con sullo sfondo, un albero di clementine.
Il mensile TERRA NUOVA, è noto come l’insostituibile strumento di controinformazione su medicine e alimentazione naturale, energie rinnovabili, ricerca interiore, agricoltura biologica, ambiente, per trasformare la propria vita in maniera consapevole e nel pieno rispetto della natura.
Un «violento passaggio generazionale»: così Cristiana descrive la spinta iniziale che l’ha convinta, assieme alla sorella Marina, a compiere una scelta di vita inaspettata. Laureate – si legge su TERRA NUOVA – una in giurisprudenza e l’altra in economia, alla morte del padre hanno deciso di tornare nella Piana di Sibari, in Calabria, e rilevare l’agrumeto che egli coltivava nella bellissima Valle del Colognati. A guidarle un’idea: conservare, con l’impegno quotidiano, i bei ricordi che legavano quel luogo al periodo più felice delle loro vite. Le due sorelle – e qui sta la vera forza del progetto – non si sono limitate a far rivivere il passato, ma hanno convertito l’agrumeto sulla base dei principi dell’agricoltura biologica. Cristiana non ha problemi ad ammettere che «all’inizio è stato difficile affrontare i pregiudizi della gente del posto; infatti molti non credevano che noi, due donne, e per di più laureate, potessimo affrontare seriamente un’impresa come questa».
E invece sono ben quattro anni che, grazie alla loro determinazione e al loro amore per la terra, BioSmurra esiste, produce agrumi biologici e ha permesso a Cristiana e Marina di ottenere il rispetto del vicinato. Una cosa ancora manca – conclude il servizio – soprattutto nella complessa realtà del Sud d’Italia, ed è Cristiana stessa a sottolinearlo: una rete che metta in contatto coloro che hanno deciso di investire nel biologico e che, allo stesso tempo, informi e incentivi altri giovani che vogliono intraprendere la medesima strada.
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Complimenti!
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