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Il Tribunale di Rossano in composizione di giudice monocratico, dott.ssa Rossella Gallo, ha assolto perché il fatto non costituisce reato il coriglianese cinquantaseienne G.A., difeso dall’avvocato Ettore Zagarese e dall’avvocato Giuseppe Vena, dall’imputazione a lui ascritta perché il fatto non costituisce reato.
L’uomo era chiamato a rispondere del reato di appropriazione indebita perché nella sua qualità di erede e procuratore speciale dei germani coeredi per la riscossione spettante alla defunta genitrice, al fine di trarne un ingiusto profitto, si appropriava della quota spettante al fratello pari ad 1/8 di €24529,00 complessivi, delle quali ne aveva il possesso in virtù dell’incarico ricevuto.
All’udienza dibattimentale l’uomo era assistito e difeso dall’avvocato Ettore Zagarese e dall’avvocato Giuseppe Vena, entrambi del Foro di Rossano, che in sede di discussione – dopo che era terminata tutta l’attività istruttoria –avanzavano richiesta di assoluzione perché il fatto non costituisce reato atteso che dall’esame della persona offesa, che aveva sporto querela, si evinceva che la vertenza processuale era di natura civilistica e pertanto non ascrivibile al reato di appropriazione indebita.
Il Pubblico Ministero, dott.ssa Maria Grazia Caliò, si associava alla tesi difensiva sostenuta dall’avvocato Ettore Zagarese e dall’avvocato Giuseppe Vena.
Il Giudice in accoglimento della tesi difensiva sostenuta dall’avvocato Ettore Zagarese e dall’avvocato Giuseppe Vena, assolveva l’uomo perché il fatto non costituisce reato.
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