Rossano capitale dello Sport paralimpico per un giorno

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Rossano, per un giorno, capitale dello Sport paralimpico. Favorire l’integrazione sociale dei ragazzi diversamente abili attraverso le discipline sportive. Dal basket, al tennis per finire alle maggiori attività agonistiche olimpioniche: una serie di eventi dove i protagonisti saranno, insieme, atleti normodotati e disabili in un armonioso spirito agonistico. Un esperimento innovativo che parte dalla nostra Città e che, si spera, possa coinvolgere tutte le altre realtà italiane.

Questo è tanto altro ancora caratterizzerà la GIORNATA NAZIONALE DELLO SPORT – EVENTO NAZIONALE, in programma per il prossimo SABATO 2 MARZO 2013, a partire dalle ORE 9, presso il PALAEVENTI Città di Rossano, di Via CANDIANO allo Scalo.

All’evento sportivo-sociale, organizzato dal Centro sportivo educativo nazionale (CSEN), sezioni di Rossano e Crotone, con il PATROCINIO del comitato Paralimpico della Regione Calabria, del Comune di Rossano e dell’Arcidiocesi Rossano-Cariati, e con il contributo da diverse associazioni sportive e sociali operanti sul territorio, porteranno il loro saluto, tra gli altri, l’arcivescovo, Mons. Santo MARCIANÒ, il sindaco Giuseppe ANTONIOTTI e gli assessori comunali, Stella PIZZUTI, Guglielmo CAPUTO e Giuseppe LIBRANDI. La giornata sarà presentata da Michele CONVERSANO.

Alla manifestazione è prevista la partecipazione di numerosi atleti provenienti da più parti d’Italia che si cimenteranno nelle diverse discipline sportive.

Attraverso la Giornata nazionale dello Sport, lo CSEN in collaborazione con l’Amministrazione comunale, intendono avviare un’innovativa attività sul piano sportivo ed educativo, affrontando il tema dell’integrazione tra diversabili e non disabili, mettendo in rete le migliori esperienze a carattere nazionale, valorizzandole in forma educativa e culturale.

“Fare insieme”, questo l’obiettivo, e allo stesso tempo il messaggio, che si pone di raggiungere la manifestazione, inserendo la persona disabile all’interno di un contesto, di una squadra o di un team nel quale sono presenti anche atleti normodotati. Ciò in modo da svolgere, in completa e totale sintonia, l’attività sportiva piuttosto che calibrare le fasi specifiche di gara tra i diversi soggetti disabili.

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Author: Cristina

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