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Sabato 10 dicembre 2011 a Rossano Calabro (CS), decima tappa della manifestazione 150 anni dell’Unità d’Italia. Le ragioni degli altri promossa e voluta dalla Regione Calabria, Assessorato alla Cultura e attuata dall’Arci Lamezia Terme – Vibo Valentia.
Come afferma l’Assessore Mario Caligiuri “Storici, scrittori e giornalisti sono stati invitati a discutere i loro libri in quei comuni della Calabria che hanno avuto un ruolo, a volte di spettatori, nelle vicende nazionali. Cosa resterà di queste manifestazioni unitarie in Italia e in Calabria? La nostra ambizione è quella che almeno emerga la consapevolezza che l’Italia, purtroppo, in gran parte è ancora divisa di fatto e che quindi occorre uno sforzo, ulteriore ed eccezionale, per fare in modo che questa Unità finalmente avvenga. Noi apparteniamo a quegli italiani che tengono tanto all’Unità nazionale che avremmo preferito fosse stata fatta un po’ meglio.”
Il Comune di Rossano lega il proprio nome alla partecipazione di molti suoi valorosi concittadini ai fatti del Risorgimento. Tra questi: Luigi Minnicelli, prode soldato che faceva parte dei “Mille” e che fu fatto Ufficiale dal generale Garibaldi per merito di guerra;Saverio e Gaetano Toscano che, esuli a Genova, non parteciparono direttamente alla spedizione garibaldina ma la sostennero con uomini e mezzi;Antonio Morici che, esule in Inghilterra, raggiunse Garibaldi in Sicilia e poi ottenne il grado di Generale nell’esercito nazionale unitario; Domenico Palopoli che, esule a Parigi, non partecipò direttamente alla spedizione dei Mille ma ritornò a Rossano dove fu nominato Sottogovernatore della città e vi fondò la benemerita Società Operaia, una tra le più antiche del Mezzogiorno. Questi uomini, che per primi si resero conto della necessità di “coniugare i temi dell’indipendenza e dell’unità con quelli della democrazia e della giustizia sociale”, sono ricordati da una lapide commemorativa deposta il 23 settembre 1912.
Nell’ambito della manifestazione 150 anni dell’Unità d’Italia. Le ragioni degli altri Rossano ospiterà, nella Sala Rossa di Palazzo San Bernardino, 3 eventi culturali e la mostra fotografica itinerante 150 Italia Unita.
> Alle ore 11.30, è prevista la proiezione di alcuni trailer del film Noi credevamo di Mario Martone, un affresco sul Risorgimento italiano seguito da un commento didattico.
> Alle ore 17.30, si terrà l’incontro con Giordano Bruno Guerri, già direttore editoriale dell’Arnoldo Mondadori Editore, presidente dell’Istituto di Alta Cultura Fondazione Ugo Bordoni, docente di Storia Contemporanea in numerose università straniere. Autore e conduttore di trasmissioni radiofoniche e televisive, è opinionista de Il Giornale e presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani. In questo libro Il sangue del Sud. Antistoria del Risorgimento e del Brigantaggio (Mondadori, 2010), l’autore rilegge la vicenda del Risorgimento e del brigantaggio come una “antistoria d’Italia” non già per denigrare il Risorgimento quanto per leggerlo in una luce obiettiva e “per recuperarlo – vero e intero – nella coscienza degli italiani di oggi e di domani”.
> A seguire, alle ore 19.30, il concerto di Otello Profazio, il “principe dei cantastorie”, memoria storicadell’etnoantropologia musicale del Sud. Molto conosciuto e apprezzato anche oltre i confini nazionali, Otello Profazio ha sempre sentito la musica come “impegno civile”e la sua mission è sempre stata quella di usare le canzoni, anche quelle più apparentemente “leggere”, come canti di protesta e di analisi critica della realtà sociale. Una controstoria del Sud… in musica. Il concerto sarà preceduto dalla presentazione del libro scritto dallo stesso Otello Profazio L’Italia cantata dal Sud (Squilibri, 2011).
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