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Lo Scalise era stato deferito presso il Tribunale di Rossano perché, inRossano data 29.06.2008, al fine di trarne profitto, compiva atti idonei, diretti in modo non equivoco all’impossessarsi, sotraendola alla proprietaria S.F. , di una borsa da ella poggita su una panca della chiesa dei padri giuseppini durante una celebrazione religiosa, prelevandola e cercando di dileguarsi all’esterno della chiesa, non riuscendo nel suo intento esclusivamente in ragione dell’intervento del sacerdote celebrante.
Con l’aggravante di aver commesso il fatto con destrezza, abilmente profittando della distrazione della proprietaria della borsa impegnata nel seguire la funzione religiosa in atto e con la recidiva specifica infraquinquennale, in soggetto già recidivo e dichiarato delinquente abituale.
All’udienza dibattimentale lo Scalise era assistito e difeso dall’ avvocato Ettore Zagaresee dall’avvocato Giuseppe Vena, entrambi del Foro di Rossano, i quali in sede di costituzione delle parti processuali avanzavano al giudice una questione preliminare chiedendo di annullare il disposto decreto di citazione a giudizio per vizio formale dello stesso atteso che nell’atto nel punto in cui veniva ad essere disposto la citazione dell’imputato anziché menzionare lo Scalise si faceva erroneamente riferimento ad ultroneo soggetto, estraneo alla vicenda processuale, e che pertanto l’atto in questione non rispettava i canoni imposti a pena di nullità dal legislatore chiedendo di far regredire, rinviando gli atti alla Procura, il processo penale alla fase delle indagini preliminari.
Il P.M. dott.ssa Mariagrazia Caliò si opponeva alla tesi difensiva sostenuta dall’ avvocato Ettore Zagarese e dall’avvocato Giuseppe Vena, sostenendo che da decreto di citazione l’imputato era comunque identificabile.
Il giudice dopo essersi ritirato in camera di consiglio, per valutare l’eccezione posta in essere dall’ avvocato Ettore Zagarese e dall’avvocato Giuseppe Vena, in accoglimento della stessa, annullava il decreto di citazione a giudizio emesso rinviando gli atti alla Procura della Repubblica di Rossano.
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