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A pochi giorni dal finanziamento Pisl di 500.000 euro da impegnare per il potenziamento infrastrutturale turistico, il Comune di Rocca Imperiale ne incassa un secondo, per la medesima somma, che verrà utilizzato per i lavori di completamento del restauro del castello federiciano. Un altro tassello importante verso il definito restauro di un gioiello dell’Alto Jonio cosentino e dell’intera Calabria.
A darne notizia al sindaco Ferdinando Di Leo è stato direttamente l’assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri che a nome anche del presidente Scopelliti ha ribadito l’impegno della Regione Calabria a valorizzare e tutelare l’importante patrimonio culturale che questa terra si ritrova. E il castello di Rocca Imperiale si colloca sicuramente tra le eccellenze di questo patrimonio. Un bene architettonico che negli ultimi anni ha saputo erigersi, grazie all’impegno in tal senso dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Di Leo, a modello di marketing territoriale per l’intero comprensorio.
«Sono felice di registrare – commenta il sindaco Di Leo (soddisfatto per le attenzioni che la Regione sta riservando in questi giorni al Comune) – come le questioni poste all’assessore Caligiuri sulla necessità di investire sui Beni culturali dell’Alto Jonio, in particolare sul castello di Rocca Imperiale come grande attrattore culturale, siano state recepite».
Dal concorso di Poesia internazionale “Il Federiciano” alla “prima mondiale” della mostra di Lawrence Ferlinghetti “Sulla rotta di Ulisse” (entrambi gli eventi ideati dall’editore Aletti) a rappresentazioni teatrali, rassegne culturali, degustazioni: il castello di Rocca Imperiale sta diventando, evento dopo evento, il simbolo di quel turismo di qualità sul quale l’Alto Jonio deve investire. E quest’ulteriore finanziamento contribuirà in maniera importante a rendere il maniero federiciano ancora più fruibile.
«Il nostro castello – conclude il primo cittadino – resta un elemento di forte identità, ma anche una sfida ad un periodo storico difficile come questo, dove grazie alla cultura è possibile trovare nuove forme di crescita e di occupazione».
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